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Ordine dei Medici Catanzaro: è partita la XII edizione del Corso di management medico avanzato e di politiche sanitarie

Ѐ partita con il modulo dedicato al tema “Sanità Pubblica: Addio?”, a cura del Prof. Ivan Cavicchi, la XII edizione il Corso di management medico avanzato e di politiche sanitarie organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catanzaro, inaugurato il 29 e 30 giugno scorsi – nella sala “Catuogno” nella sede dell’Ordine in via Settembrini a Catanzaro – per concludersi poi il 20 dicembre nella Sala Convegni dell’Hotel Guglielmo.

Un appuntamento formativo voluto dal presidente dell’Ordine dei Medici di Catanzaro, il dottor Vincenzo Ciconte che ha aperto i lavori del primo modulo, che risulta essere stato il primo del genere in Italia per continuità e sistematicità. Una dimostrazione tangibile dell’attenzione che l’Ordine presta al territorio e alla sua classe medica: ha voluto sottolineare anche il dottor Lino Puzzonia, direttore del corso.

“Ѐ fondamentale garantire il diritto alla salute coniugando un’efficiente gestione economica del sistema che passa da un management efficiente – ha affermato -. Dopo la pandemia ci siamo posti ancora di più il problema di ragionare sulla creazione di nuovi modelli innovativi per migliorare la qualità della professione, del modo in cui dobbiamo curare i nostri pazienti. Non possiamo che essere soddisfatti del fatto che nel corso degli anni il nostro Ordine, attraverso questa iniziativa, ha saputo attirare l’attenzione di tanti colleghi che hanno dimostrato di apprezzare l’iniziativa.

Avremo prestigiosi relatori e affronteremo temi strategici e molto attuali, a partire dal primo approfondito dal professor Cavicchi: proprio in questo momento, e nella nostra regione, non possiamo non interrogarci sul destino della sanità pubblica. Il corso si articola in otto moduli e si concluderà il 20 dicembre con la lezione del dottor Adelchi D’Ippolito, presidente della commissione ministeriale sulla colpa ministeriale medica”.

“Oggi la sanità pubblica è in difficoltà, per una serie di ragioni – afferma il professor Ivan Cavicchi -. Gli organici sono bloccati e senza operatori non siamo in grado di offrire servizi. Il governo ha programmato un definanziamento nel futuro, siamo destinati ad avere sempre meno risorse. Questo è insopportabile: ci vuole da subito un finanziamento straordinario, intanto per tappare le falle, che ci sono e sono tante”. Secondo cavicchi, vanno sbloccati gli organici perché “abbiamo bisogno di assumere personale per intervenire sugli ospedali che sono messi malissimo, i pronto soccorso non funzionano e la gente si trova male. Immediatamente dopo servono interventi straordinari e più strutturali nel sistema”.

Un sistema “andato fuori carreggiata”, dice ancora Cavicchi “sbilanciato il rapporto pubblico- privato: il privato sta prendendo troppo spazio sul pubblico e il pubblico è molto sacrificato. Abbiamo dimenticato gli obiettivi di prevenzione, quindi gli obiettivi di salute, invece dobbiamo riprendere a lavorare per abbassare il numero delle malattie: abbassando il numero delle malattie, abbassiamo i costi del sistema di cura”. Il diritto alla salute, insomma, può essere salvaguardato “nel contesto di un sistema che resta prevalentemente pubblico, e quindi ribadendo il valore dell’articolo 32 della costituzione”. Nella direzione di questa tutela, conclude Cavicchi, deve essere ance ripensato il management: “Servono competenze diffuse, la partecipazione di quanti lavorano alla gestione della sanità nell’interesse generale”.

Il prossimo appuntamento è fissato per il 20 e 21 luglio: il secondo modulo su “Gli Enti Intermedi e i nuovi modelli di Governo dei Sistemi Sanitari Regionali”, sarà a cura del professor Giuseppe Profiti.

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