“Restiamo sempre più convinti che il sistema dei Consorzi di Bonifica va modificato, corretto, aggiornato.
I nostri agricoltori chiedono: servizi efficienti, ricevere l’acqua per produrre cibo sano pagandola ad un prezzo giusto, partecipare alla manutenzione e alla salvaguardia del proprio territorio e dell’ambiente in cui lavorano e vivono. Mantenere la propria identità.
Insieme, Istituzioni in primis, Organizzazioni Agricole, tutte, Sindacati dei lavoratori tutti, dobbiamo scegliere il miglior modello organizzativo.
Un modello partecipato, capace di mantenere i sani principi della Collegialità, della Trasparenza amministrativa, della Legalità, dell’Efficienza e della Sostenibilità.
Certamente se le Organizzazioni Sindacali organizzano un convegno dove si usa la parola “insieme” e poi si fanno scelte discriminatorie nei confronti di una grande confederazione agricola come la Copagri, presente nel CNEL ed in tutti i tavoli regionali, forse un problema c’è.
E il problema c’è.
Un problema figlio dei tanti anni in cui non ci siamo parlati, non c’è stato dialogo, non ci siamo mai interrogati sulle cose giuste e opportune che dovevano servire ad una agricoltura moderna e globale che è cambiata in modo vertiginoso in questo ultimo decennio.
Apprezziamo, anche se a gamba tesa, l’interessamento del Presidente Occhiuto e dell’Assessore Gallo.
Lo abbiamo detto e lo ribadiamo “noi non siamo d’accordo sul consorzio unico”.
Restiamo fortemente convinti che bisogna cercare una forma di autogoverno dei produttori agricoli che risponda alle esigenze della produttività e che salvaguardi l’ambiente e l’acqua come bene comune.
Non c’è fretta.
Non bisogna andare di fretta, siamo ad una svolta storica, facciamolo con prudenza ma con determinazione per dare vita a quel cambiamento che ormai è improcrastinabile”.
Lo dichiara in una nota Francesco Macrì, presidente regionale COPAGRI.