Il PLM, piano locale multisettoriale, di Corigliano Rossano è stato fatto oggetto di un approfondimento nell’ambito di un progetto del Consiglio d’Europa dal titolo “Reinforcing Multi-level policy coordination for integration in Italy” –che esamina tra le altre cose, se e in che modo la prospettiva di genere viene integrata negli interventi istituzionali di prevenzione e contrasto allo sfruttamento in agricoltura.
Si è svolto a Roma, negli scorsi giorni, l’incontro finale del progetto Incas – Piano d’azione a supporto degli enti locali nell’ambito dei processi di Inclusione dei cittadini stranieri e degli interventi di Contrasto allo Sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. I rappresentanti dei nove Comuni aderenti al progetto individuati tra quelli che hanno partecipato alla mappatura, elaborata da ANCI/Cittalia, fra cui Corigliano-Rossano, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, sugli insediamenti abusivi in agricoltura, hanno illustrato i Piani Locali Multisettoriali (PLM).
Presente l’assessore Alessia Alboresi con la delega ai servizi sociali.
«Abbiamo tracciato un percorso che tenesse legato a se, quale riferimento normativo tanto lo strumento nazionale del Piano triennale di contrasto al caporalato, e le dieci azioni nella quale esso si declina, quanto fatte proprie, inoltre, le dieci tesi dei caporalati possibili elaborate da UniSalento e Fondazione Bachelet. Abbiamo rilevato – ha dichiarato l’assessore Alboresi – come certi paradigmi non trovano conferma nella raccolta dei dati. Ad esempio, nella nostra zona le vittime di caporalato non solo i maschi extracomunitari, ma maggiormente le donne comunitarie. Tutto questo è necessario per la creazione di risposte adeguate alle situazioni».
«L’incontro, oltre a consentirci di dare una restituzione dei piani elaborati dai vari territori e dello stato dell’arte del percorso fin ora realizzato ha rafforzato la nostra convinzione che stiamo andando esattamente nella giusta direzione. Abbiamo con il Ministero del Lavoro fatto la scelta di allocare le risorse sull’emergenza allocativa nel settore agricolo. Il lavoro svolto insieme ci ha consentito di sperimentare un modello che vorremmo continuare a portare avanti, estendendolo anche ad altre realtà e settori economici». Lo ha detto Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci all’Immigrazione, al termine del workshop finale del progetto InCaS, che si è svolto nella sede nazionale dell’Associazione.
Il Progetto InCaS, realizzato da Anci in collaborazione con Cittalia e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha supportato i nove Comuni interessati, attraverso un coordinamento nazionale e task force territoriali, nell’elaborazione di policy e strumenti efficaci per le misure di propria competenza, finalizzate all’attuazione, a livello locale, del “Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato”.
Il Progetto INCAS rappresenta un’importante esperienza che ha consentito di realizzare un processo di pianificazione partecipata a livello locale sui temi del contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato.