Un questionario somministrato da ActionAid durante l’anno scolastico ai docenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado di Palermo, Siracusa e Reggio Calabria ha fatto emergere alcune criticità del sistema di orientamento: le poche azioni effettivamente attivate; la scarsa informazione sulle scuole che si possono scegliere; la carenza nel dialogo con le famiglie; la poca collaborazione e co-progettazione fra i soggetti che a livello locale insieme al mondo della scuola sono coinvolti nel percorso di orientamento.
A questo si aggiunge la mancanza di enti e figure esperte e l’insufficienza delle risorse a disposizione. “I bassi livelli di apprendimento e gli abbandoni precoci della scuola – sostiene ActionAid – contribuiscono alla trasmissione delle disuguaglianze tra generazioni e alla loro cristallizzazione geografica.
L’orientamento rivolto agli studenti di ogni ordine scolastico ha un ruolo importante nel rafforzare o indebolire questi fenomeni: da un lato perché influisce sulla durata e sull’indirizzo di studi scelto, dall’altro perché scelte non appropriate aumentano la probabilità di dispersione scolastica”. “Oggi noi ragazzi non veniamo aiutati nel creare una prospettiva progettuale sul nostro futuro, conosco molte persone che dopo la scuola non sanno che fare poiché non vengono aiutate nell’orientarsi su un lavoro o studio futuro” afferma Valentina, 19 anni, studentessa dell’Istituto Tecnico Commerciale Insolera di Siracusa.
“La scelta della scuola nasce sempre – dice Lucia Boscia, educatrice per ActionAid nei programmi di orientamento a Palermo – da un’influenza del territorio e dal background culturale. Se si proviene da un territorio che permette di poter sfruttare le risorse presenti e la famiglia ha una visione ampia il ragazzo riuscirà a fare una scelta più consapevole e meno vincolata rispetto al background culturale. In altri casi purtroppo questo non accade”. “Nonostante l’intento di includere l’orientamento nel Pnrr sia un elemento positivo – afferma Maria Sole Piccioli, Responsabile area education per ActionAid Italia – la semplice emanazione di nuove Linee guida unita ai due stanziamenti economici non rappresenta una riforma vera e propria.
La politica promossa dal ministero dell’Istruzione e del Merito è debole e rimane ancora troppo legata a una logica meritocratica e non diretta a eliminare le disuguaglianze e gli ostacoli che impediscono ai giovani di accedere a percorsi che valorizzino le loro competenze e aspirazioni.
Inoltre, la gestazione della riforma sull’orientamento è avvenuta internamente al Ministero, senza minimamente coinvolgere il mondo della scuola né altri attori, pubblici e privati, attivi nel settore”. Secondo ActionAid è “problematico anche il ruolo attribuito alla figura dei tutor scolastici, scelti fra il personale che come prima responsabilità dovrebbe avere la didattica, introdotti solo nella scuola secondaria di secondo grado e con una formazione prevista minima”.