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40 anni fa a Reggio Calabria l’autobomba che uccise Gennaro Musella

Il 2022 e’ un anno che conta tanti tristi anniversari tra le stragi siciliane del 1992 e gli omicidi eccellenti del 1982.  Tra questi ce n’e’ uno che non va dimenticato ed è quello di Gennaro Musella, ingegnere salernitano che aveva trasferito in Calabria la sua impresa di opere marittime la seconda del meridione.
L’attentato, secondo quanto emerse dalle indagini, segnò l’alleanza tra la mafia catanese e la ‘Ndrangheta. Musella, alle 8,20, uscì, come al solito, da casa. Pochi metri, l’apertura della portiera dell’auto, la messa in moto, il boato assordante. Reggio Calabria tremò come scossa da un terremoto: Musella fu disintegrato da una potentissima carica di tritolo posizionata sotto il sedile di guida. L’auto si accartocciò su se stessa, volando in aria per poi tornare al suolo. Sull’asfalto si formo’ una voragine che ancora oggi, quando piove molto, riaffiora.
Dopo appena due giorni, avrebbe compiuto 57 anni. Una via oggi porta il suo nome. Musella fu ucciso dopo soli due giorni dall’assassinio di Pio La Torre e tre mesi esatti prima di quello del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. E’ stato ricordato a Reggio Calabria da don Luigi Ciotti nel corso di una concelebrazione eucaristica a lui dedicata. Tra gli interventi, quello di Simona Dalla Chiesa, figlia del generale.
“Moriva così un uomo buono,un professionista stimato,un padre di famiglia .Moriva in una via che oggi porta il suo nome, in una terra non sua ma che aveva imparato ad amare e di cui s’era innamorato,sognando di creare una seconda Positano in terra di Calabria. Quel sogno fu disintegrato con lui e il suo sorriso spento” è scritto in una nota nota diramata dalla figlia, Adriana Musella.
Gennaro Musella è stato ricordato a Reggio Calabria  da don Luigi Ciotti nel corso di una concelebrazione eucaristica a lui dedicata. Tra gli interventi sentito e commovente quello di Simona Dalla Chiesa .
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