“Cordoglio e preghiera per le vittime, vicinanza ai superstiti ma anche sconcerto per l’ennesimo nubifragio avvenuto all’alba di ieri mattina sulle coste di Cutro, in Calabria”. Lo sottolinea mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes.
“Uomini, donne e bambini di cui non conosceremo forse mai i nomi, ma che si aggiungono alla lista dei tanti morti nel Mediterraneo diventato un vero e proprio cimitero. Non possiamo più vedere immagini strazianti come quelle viste dai soccorritori ieri in Calabria”, sottolinea la fondazione della Cei. La direttrice Migrantes della diocesi di Crotone-Santa Severina, sr. Loredana Parisi, racconta le testimonianze dei superstiti: “la disperazione di una donna, molto provata e ferita, che incessantemente chiama la figlia morta che non ha potuto salvare…Dal reparto di pediatria le urla sono di una piccola bambina, anche lei ferita, anche lei piange e si dispera perchè cerca una mamma che non può più rispondere. Intere famiglie sono morte in quest’orrore, tutte accomunate dal desiderio di una vita migliore”.
“Storie che chiedono – sottolinea mons. Felicolo – un rinnovato impegno di solidarietà e di responsabilità, perché sia vinta l’indifferenza che fa dimenticare queste tragedie, perché sia finalmente superato un disimpegno per una nuova stagione umanitaria che accompagna e non abbandona persone in fuga da primavere e inverni umani. Sono nostri figli e fratelli. E difendere la loro vita è sacro”.