“Il momento delle analisi, delle criticità e dei bisogni della sanità calabrese teoricamente dovrebbe essere finito. Grandi risultati non sembrano però esserci stati e a parte un po’ di vento, e di movimento turbolento anche interno, non pare ci siano stati grandi cambiamenti.
I proclami servono, ma i fatti contano di più! E se vero è che sono stati contrattualizzati 500 medici cubani è altrettanto vero che, per legge, devono parlare italiano, avere i titoli di studio riconosciuti ed essere iscritti agli ordini dei medici, prima di poter esercitare la loro professione ed erogare prestazioni sanitarie, fermo restando che queste non sono prestazioni commerciali. Se vero è che le reti assistenziali dell’emergenza urgenza sono state costituite possiamo affermare che non c’è più il rischio di morire perché mancano posti letto? Che gli autisti delle ambulanze conoscono con anticipo la loro destinazione avendo la mappatura degli ospedali e dei reparti a cui rivolgersi nel momento in cui il paziente necessita del loro intervento? Perché le centrali sono state previste ma ancora non sappiamo se sono attive.
Penso sia giusto sapere dagli uffici regionali, vista la tanta solerzia e capacità, se si sono attivati alla risposta del PEIMAF che, mai sia dovesse servire, potrebbe essere causa di ulteriore grande problema del quale poi non ci possono dire “non eravamo stati informati”, visto che risponde al DL 81/2008, giusto per non dimenticare.
Intanto questa mattina Regione Calabria e Guardia di Finanza firmeranno un Protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione per mettere in campo tutte le attività dirette al contrasto delle violazioni in danno degli interessi economici e finanziari connessi all’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario. Un accordo possibile grazie all’approvazione e all’inserimento nel Decreto Calabria 2 di un articolo voluto fortemente da me! Ma non sono i meriti quelli che rivendico piuttosto continuo a sottolineare tutte quelle situazioni non ancora risolte che continuano a lasciare la nostra sanità ai margini e senza soluzioni definitive”.
Lo afferma in una nota Massimo Misiti, coordinatore regionale M5S Calabria.