Un altro significativo traguardo raggiunto dall’amministrazione comunale di Rende con la recente approvazione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali della del progetto Prins.
“Un finanziamento di 134 mila euro per la nostra città per progetti presentati dagli Ambiti Territoriali per la realizzazione di azioni di pronto intervento sociale e a favore di persone in condizioni di povertà estrema o marginalità”, ha affermato l’assessore alle politiche sociali Annamaria Artese.
Il Comune di Rende è capofila dell’Ambito Territoriale 2: “Si continuerà a promuovere il superamento degli effetti della crisi nel contesto della pandemia e delle sue conseguenze sociali. Nello specifico, si cercherà di superare l’attuale frammentazione dei servizi, con particolare riferimento al pronto intervento sociale e al potenziamento delle strutture di contrasto alla povertà anche estrema o alla marginalità, con investimenti mirati a livello territoriale. Inoltre, si favorirà l’accessibilità ai servizi essenziali anche per le persone senza dimora presenti sul territorio, garantendo anche l’iscrizione anagrafica da cui normativamente discende la possibilità di fruire di servizi essenziali connessi ad ulteriori diritti fondamentali costituzionalmente garantiti quali, ad esempio, l’accesso ai servizi socioassistenziali e sanitari”, ha sottolineato l’assessore.
Il territorio rendese – si legge in un comunicato stampa del Comune di Rende- è caratterizzato da una rilevante presenza di nuove povertà, persone alle prese con il disagio sociale rappresentato da forme di lavoro precario, fragilità familiare, dipendenze e povertà alimentare: “per tale motivo è stata presentata una proposta progettuale per l’implementazione di un Centro Servizi “leggero”, uno sportello multifunzionale dedicato con presenza di una EM professionale in grado di adottare una metodologia operativa personalizzata, avalutativa ed empatica. Obiettivo del nuovo sportello è la creazione di un punto unitario di accoglienza, facilmente raggiungibile e riconoscibile dalle persone in condizione di fragilità. Si potrà così usufruire di un supporto materiale e sostegno sociale grazie alla presa in carico integrata e servizi a bassa soglia, limitata accoglienza ristorativa e notturna, distribuzione di beni essenziali, servizi per l’igiene personale e lavanderia. Saranno inoltre attivati interventi personalizzati di tipo sanitario, educativo, formativo, lavorativo, nella consapevolezza della multidimensionalità del bisogno di cui un soggetto svantaggiato è portatore”, ha concluso l’assessore alle politiche sociali.