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Sanità, accordo Regione-Cuba, Sileri: “Assunzioni in Calabria già problematiche prima del Covid”

“Dobbiamo tornare a rendere attrattivo il Servizio Sanitario Nazionale per i medici e i professionisti sanitari”. Cosi’ il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri commenta ai microfoni di Radio Cusano Campus la notizia dell’assunzione di circa 500 medici cubani da parte della regione Calabria.

“Si tratta – dice – di un problema antecedente il Covid, causato dal progressivo allontanamento dal SSN dei professionisti della sanita’, che dopo la laurea o specializzazione scelgono di andare all’estero o di lavorare nel privato, oppure che abbandonano il sistema pubblico intorno ai 45/50 anni”.

Molteplici, per Sileri, le ragioni: stipendi piu’ bassi, elevato contenzioso medico-legale, carenza di personale e conseguenti turni piu’ pesanti. Colpa “di scelte sbagliate fatte nel passato, come il taglio di fondi o una errata programmazione”.

“Una situazione – commenta – particolarmente critica in alcune branche mediche, come i pronti soccorso e i dipartimenti di emergenza”. Per superare il problema Sileri suggerisce “stipendi piu’ alti soprattutto per chi lavora nei pronti soccorso e nelle aree piu’ disagiate, definizione di un meccanismo di arbitrati che alleggerisca il contenzioso medico-legale, e nell’immediato, per le fasi acute, soluzioni tampone come quella della regione Calabria”.

Per quanto riguarda la situazione pandemica e le prospettive dopo l’estate, Sileri ha sottolineato che il virus “potra’ certamente rialzare la testa in autunno, ma ritengo che le fasi di ripresa di circolazione diventeranno progressivamente meno intense. Bisogna pero’ stare attenti anche alla stagione influenzale, che e’ stata pesante nell’emisfero australe. Una ripresa dell’influenza, unita al Covid, potrebbe determinare problemi per le fasce di popolazione piu’ fragili, rischiando di appesantire ulteriormente il sistema sanitario”.

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