di Giovanna Cusumano* – L’amministrazione reggina è, oramai da troppo tempo, in cerca di una identità politica che sia capace di interpretare e di far fronte ai bisogni della comunità che rappresenta.
A seguito della sospensione del Sindaco Falcomatà insieme a buona parte dei componenti della sua prima giunta, il Sindaco facente funzioni, privo della democratica legittimazione popolare, è palesemente confinato nel ruolo di semplice amministratore pro-tempore di interessi e scelte definiti in altre “sedi”, ed il suo rapporto dialettico con il corpo elettorale è naturalmente deficitario, essendo saltato il preesistente sistema di relazione fra rappresentanti e rappresentati.
In questo scenario, la dimensione politica del sindaco f.f. Paolo Brunetti resta compressa, per non dire schiacciata, dalla mancanza di consenso popolare, ed il suo agire politico risulta plasmato su un discutibile arbitrio partitico, con buona pace di una intera comunità e delle sue legittime rivendicazioni.
Per ironia della sorte, questo depauperamento politico si abbatte sul Comune di Reggio Calabria nel momento storico in cui la qualità dell’azione politica è la leva più importante per recuperare gli atavici ritardi. I fondi del Pnrr, infatti, dovrebbero (il condizionale è quanto mai obbligato) ridurre il divario tra Nord e Sud.
E’ notorio, però, che il Pnrr non è dotato di meccanismi in grado di compensare le difficoltà amministrative e progettuali degli enti locali, così come è noto a tutti che gli enti locali del Sud, sono meno capaci di gestire i bandi e le gare d’appalto rispetto a quelli del Nord, con la drammatica conseguenza di dover mettere in preventivo la perdita di importanti risorse.
Un indicatore di quanto sopra è già rinvenibile nella bocciatura del Comune di Reggio Calabria e della Città metropolitana dal masterplan dei Contratti istituzionali di sviluppo, che rappresenta plasticamente la difficoltà della classe politica di governo.
Certamente a poco o nulla serve puntare l’indice su presunte responsabilità dettate da rivalità politica e prossime campagne elettorali, per celare storiche difficoltà di assorbire fondi pubblici, quando molto più responsabilmente si dovrebbero costruire solide relazioni tra i vari attori istituzionali, utili a colmare le carenze di una politica debole e storicamente incapace di creare le condizioni sufficienti per allocare efficientemente una quota degli investimenti destinati al Sud.
Del pari vanno stigmatizzati i toni con cui si è enfatizzata la mancata presenza del Sindaco f. f. della città metropolitana, Carmelo Versace, dal tavolo romano di presentazione delle iniziative per celebrare i cinquant’anni del ritrovamento dei celeberrimi Bronzi di Riace, frutto, evidentemente, di uno strabismo politico che impedisce di focalizzare il vero obiettivo: la promozione culturale e turistica della nostra Terra attraverso due straordinari guerrieri risalenti al V sec. a.C.
Allora non pare superfluo ricordare a tutti noi che la Politica si connota per la capacità di conciliare e superare la deriva faziosa, in nome della responsabilità assunta nei confronti dell’intera collettività.
*Avv. Giovanna Cusumano – Responsabile regionale Dip. Giustizia F.d.I.