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Premio “Inventiamo una banconota”. La classe V A dell’Istituto Comprensivo “Radici-Alighieri” della scuola primaria di Catona supera la fase interregionale

Ancora un importante riconoscimento per l’Istituto comprensivo “Radice Alighieri” di Catona, guidato dalla Dirigente scolastica, Simona Sapone. Per il secondo anno consecutivo, con la classe V A, la scuola primaria di Catona centro è riuscita a superare  la fase interregionale del premio “Inventiamo una banconota”, indetto dalla Banca d’Italia, che vedrà protagonisti nella finale di Roma, i bozzetti di nove scuole di tutta Italia, tre della primaria, tre della secondaria di I grado e tre di quella di II grado. Tema del premio per l’anno scolastico in corso è stato: “Realizzare i propri sogni, investire su sé stessi: l’economia al servizio dei giovani”. L’argomento proposto ha fatto riflettere su un tema dal forte valore sociale e di educazione finanziaria e raccogliere così emozioni e pensieri dei più giovani. Spesso, infatti, la riflessione sui temi economici si concentra sulla dimensione sociale dell’impatto, ragionando per ampie platee di interessati o per la collettività in genere. La traccia proposta, invece, ha ricordato come l’azione di educazione finanziaria abbia la caratteristica di rivolgersi principalmente all’individuo per favorire l’apprendimento di concetti di base che possano innanzitutto migliorare la cultura finanziaria del singolo.

 

Partendo da questi presupposti, gli alunni della V A, guidati dalle docenti Maria Labate e Fortunella Tramontana, coordinatrice della classe, supportati dal docente Rocco Malara per l’aspetto legato all’informatica, hanno realizzato un bozzetto in cui la realtà di oggi viene percepita in modo diverso da come viene descritta. I pilastri del lavoro, che ha richiesto tantissimo tempo, sono stati  progettazione, collaborazione, relazioni ed emozioni. Il primo step è stato riflettere insieme sul forte valore sociale dell’argomento e la raccolta dei pensieri e delle emozioni. Step successivo gli schizzi realizzati a mano su carta lucida e che successivamente sono stati assemblati per mezzo di “Photoshop” che ha permesso di esprimere al meglio l’idea.

Le metodologie adottate (cooperative learning, tecnologie didattiche, design thinking, problem solving, brainstorming) sono state scelte perché tra le più innovative e inclusive e per migliorare le capacità di apprendimento, potenziare la creatività e l’autostima, favorire l’abitudine a lavorare in team. Il risultato è stato un chiaro messaggio lanciato alle nuove generazioni.

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