L’arrivo di Salvatore Settis nella Sibaritide ha destato grande attenzione tra tutti gli addetti al mondo dell’arte e dell’archeologia e non solo. In queste giornate, il professor Settis – ospite dell’associazione AsSud che ha organizzato e tenuto il programma degli spostamenti – ha visitato i luoghi dell’antichità della zona, da Corigliano Rossano a Sibari e nell’entroterra fino a Castiglione di Paludi, con un occhio al loro stato di conservazione e alla tutela del paesaggio. Il momento conclusivo di queste giornate si è tenuto presso la Sala Convegni del Museo archeologico della Sibaritide per la consegna del Premio Spartenze 2022. Per l’occasione, il direttore artistico del Festival Giuseppe Sommario e il direttore del Museo Filippo Demma hanno interloquito con lui presentandolo al pubblico presente e invitandolo a condividere le sue impressioni delle giornate trascorse.
Il professore si è detto felice di essere tornato in questa parte della Calabria che non ha mai abbandonato poiché torna in Calabria molto spesso (lui che è originario di Rosarno), ma in questa occasione ha rimediato ad alcune mancanze avute nel tempo. Ad esempio, ha raccontato di essere stato in precedenza solo una volta al Sito archeologico di Castiglione di Paludi con una visita sommaria, mentre la giornata trascorsa in compagnia del direttore Giuseppe Sommario, del sindaco di Paludi Stefano Graziano, del vicesindaco Filippo Caruso e della archeologa Donatella Novellis gli ha permesso di approfondire la conoscenza del sito brettio e lo stato attuale delle cose. Dopo un’ulteriore visita al centro storico di Paludi tra le chiese e le vie del borgo, il professore apprezzato anche i monumenti, le chiese e i palazzi nobiliari del centro storico di Rossano, dove ha conosciuto il Codex Purpureus Rossanensis al Museo Diocesano in compagnia delle guide e della direttrice Cecilia Perri. Da lì il viaggio – sempre accompagnato dal direttore Giuseppe Sommario – si è spostato all’Abbazia di Santa Maria del Pàtire dove ha perlustrato l’intero complesso monastico basiliano.
Stimolato a rilasciare una considerazione sulla Calabria, il professor Settis ha definito la sua regione una delle più belle d’Italia ma anche la più sfortunata, non solo perché le straordinarie potenzialità non sono mai state sfruttate appieno, ma anche perché, secondo il suo punto di vista, i vari governi centrali degli ultimi decenni non hanno mai veramente attuato azioni in grado di favorire un vero slancio economico. Sull’importanza del mondo classico, la riflessione del professore è stata molto attuale: egli ha affermato che bisogna andare al di là della retorica e studiare l’antichità come un mondo diverso dal nostro, da cui sicuramente abbiamo origine ma che non ci appartiene più e con l’atteggiamento di chi guarda all’altro con rispetto e voglia di conoscerlo. In una società globalizzata e multietnica, il nostro sguardo da contemporaneo deve essere rivolto al passato con tale consapevolezza. Sulla tutela del paesaggio, è stato molto chiaro: la stragrande produzione legislativa dell’Italia in materia la rende uno dei paesi più preparati in merito, ma nel concreto non si registra la rispettiva capacità di attuazione. A oggi, la situazione è intricata e insoddisfacente: «Siamo ancora al Punto Zero» ha ammesso il professor Settis.
Il momento finale ha previsto la consegna del Premio, grande emozione per i presenti e per il direttore Giuseppe Sommario, che ha letto la motivazione della Commissione: «La figura di riferimento nel dibattito pubblico sulle politiche culturali che è stato e che continua a essere ancora oggi lo storico dell’arte e antichista Salvatore Settis ci impone di riconoscere la sua grandezza e il suo ruolo a livello internazionale. Come calabrese (nato a Rosarno nel 1941) distintosi nel mondo della ricerca e dell’arte, dirigendo a Los Angeles il Getty Research Institute (1994-99) e a Pisa la Scuola Normale Superiore (1999-2010), il Festival delle Spartenze gli riconosce il Premio Spartenze 2022 per la sua battaglia a favore dell’ambiente contro il degrado civile, per l’attività di valorizzazione della bellezza dei luoghi e della tutela dell’antico, temi tanto cari all’associazione AsSud che organizza il Festival».
La consegna del Premio è stato il primo appuntamento della settima edizione del “Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura” che, in questi anni, ha avviato dibattiti con pensatori e istituzioni e promosso il dialogo con il pubblico circa i temi dell’emigrazione, coltivando le storie di chi è andato via e di chi è rimasto. Organizzato dall’associazione AsSud di Paludi da un’idea del direttore artistico Giuseppe Sommario, il Festival dei borghi spopolati prende il via dalle colline di Paludi e Cropalati per coinvolgere il territorio circostante e altri luoghi d’Italia, come il Molise, la Basilicata e l’Abruzzo. Presto saranno comunicate nuove date, appuntamenti itineranti tra comuni calabri e molisani.