“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Commemorato a Cittanova il vicebrigadiere dei carabinieri Iozia

Cerimonia a Cittanova nella ricorrenza del 37/mo anniversario dell’omicidio del vice brigadiere Rosario Iozia, ucciso in località Petrara nell’aprile 1987.

Alla presenza dei familiari, del sindaco della città e del Comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, dopo un momento di raccoglimento davanti al cippo eretto sul luogo dell’eccidio, è stata deposta una corona d’alloro con un cuscino di fiori donato dall’Associazione nazionale carabinieri di Taurianova.

A seguire, nella chiesa matrice, è stata celebrata una Messa officiata dal cappellano militare don Aldo Ripepi. Al termine dell’omelia, poi, alcuni studenti hanno letto dei pensieri “in segno di riconoscenza per la testimonianza di legalità nell’azione di contrasto ad ogni forma di criminalità”.

“Il vice brigadiere Iozia – è detto in un comunicato – era giunto alla stazione di San Giorgio Morgeto il 3 giugno 1985, ed in virtù delle qualità professionali e di carattere dimostrate, il 27 agosto successivo, appena venticinquenne, era stato trasferito alla squadriglia di Cittanova come comandante. Nonostante la sua giovane età, si era distinto subito per la serietà, l’equilibrio e la correttezza del suo operato, sempre improntato all’imparzialità, alla rettitudine ed allo spirito di sacrificio. Già a seguito di indagini e servizi a lui delegati, era stato infatti menzionato sull’ordine del giorno del Comando dell’allora Legione Carabinieri di Catanzaro, per l’arresto di due malviventi ed il sequestro di quasi due chilogrammi di marijuana.

Anche per il sequestro di Angela Mittica di Oppido Mamertina, ultimo verificatosi nella zona, aveva fattivamente contribuito ad impedire la fuga dei malviventi, fino a determinare la liberazione della giovane sequestrata. Per questa azione, il 10 aprile 1988, nel primo anniversario dell’omicidio del sottufficiale il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri si era recato in località Zomaro, nel comune di Cittanova per consegnare un premio ai militari dalla locale squadriglia di Cittanova di cui il vice brigadiere Iozia aveva fatto parte all’epoca del sequestro.

Alle 19 circa del 10 aprile 1987, in Località Petrara, il sottufficiale, mentre percorreva libero dal servizio la provinciale diretto a Polistena, all’uscita di una curva aveva notato alcuni individui che attraversavano un uliveto armati di fucili a canne mozze. Essendo ottimo conoscitore dei luoghi e delle persone che gravitavano in quelle zone, Iozia aveva intuito subito ciò che stava accadendo e, dopo avere arrestato la marcia, impugnando la pistola d’ordinanza, aveva deciso di inseguire i malviventi. Non appena si era qualificato intimando loro di fermarsi i malviventi spararono contro di lui due colpi di lupara consentendogli, prima di morire, solo di rispondere con un colpo della sua pistola. Alla memoria del sottufficiale è stata concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria.

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