“Sul nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro occorre dire la verità per evitare di far maturare speranze, impossibili da trasformare in opere concrete, nei cittadini di questa fetta di territorio che, dal 2015, sono in attesa di vedere assecondate le loro richieste di una sanità moderna ed efficiente. Secondo noi, i 68 milioni di euro recuperati a conto consuntivo dopo la verifica dei Lea relativi al 2021 di certo non serviranno a completare quest’opera fondamentale per migliorare l’offerta sanitaria in tutta la provincia di Reggio Calabria”.
Lo afferma in una nota Maria Elena Senese, segretaria generale FenealUil Calabria. “Questa somma, semmai – prosegue – potrà bastare per dare una velocizzazione ad un cantiere che si trova a centinaia di chilometri di distanza da Palmi. L’iter di realizzazione dell’ospedale della Piana, per quanto ci risulta, è assai più complicato e la costruzione della struttura – peraltro già sottoposta a diverse modifiche progettuali – pare spostarsi oltre la fine temporale di questa legislatura regionale. L’odissea di questo progetto, rallentato da potenziali presenze di faglie sismiche; da società commissariate; da affidamenti a nuove azione; da ritrovamenti archeologici; dal rischio della presenza di metalli pesanti nel sito di destinazione; da varianti al pronto soccorso e ai reparti di terapia intensiva e sub intensiva imposte dal Covid, dall’interferenza di due elettrodotti; da tavola tecnici ed incontri istituzionali, pare non avere mai fine. Anche per Palmi, infatti, non parliamo più di un problema di sito ma dell’assenza delle risorse necessarie a portare a compimento un’opera pensata nel 2015 quando i costi, per le materie prime in particolare, non erano ai livelli attuali”.
“Ai cittadini della Piana di Gioia Tauro, invece – afferma Senese – bisogna dire con chiarezza che, se la burocrazia non complicherà ulteriormente l’iter procedurale, a Palmi nel 2024 verranno realizzati solo i lavori urgenti riferiti alle aree esterne del cantiere rispetto a quelle dove è prevista la realizzazione dell’ospedale. Per il resto, come dichiarato dai vertici del dipartimento regionale in sede di terza commissione a Palazzo Campanella, si dovrà aspettare la valutazione degli impatti del nuovo progetto sul piano economico e finanziario e la realizzazione del Pef di riequilibrio che dovrà passare dal vaglio della presidenza del Consiglio dei Ministri. E questo processo, già lungo di per sé, non sarà finito a Palazzo Chigi”.
“Da Roma, infatti – conclude la sindacalista – le carte dovranno ritornare a Catanzaro, sul tavolo del Commissario ad acta e presidente della Regione, che dovrà approvare il piano economico-finanziario di riequilibrio e la modifica del contratto di concessione. La Calabria, la provincia di Reggio Calabria, non vuole promesse ma orizzonti temporali chiari e opere concrete”.