La scelta della Calabria e di Vibo Valentia non è stata casuale. Perché la Calabria, e Vibo Valentia, sono un po’ l’emblema dei danni che può provocare il pregiudizio. Mentre è quanto mai importante sapere, conoscere, approfondire, per poter giudicare e soprattutto per poter progredire. È un po’ la strada che ha deciso di seguire Alessandro Butticè, generale della Guardia di finanza oggi in congedo, già portavoce dell’Ufficio europeo per la lotta alla frode, con un trascorso da giornalista ed ora opinionista. Ma se c’è un’etichetta che più gli si addice, è quella di “patriota italiano-europeo”.
Un concetto spiegato egregiamente dallo stesso Butticè ad una folta ed attenta platea, in occasione della presentazione del suo libro, “Io, l’Italia e l’Europa – Pensieri in libertà di un patriota italiano-europeo”, svoltasi lunedì mattina a Vibo Valentia, nel prestigioso palazzo dell’ex collegio dei Gesuiti. Al suo fianco, a relazionare sul tema, il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo; il consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia, Michele Comito; l’ordinario di Economia politica all’Unical, Damiano Silipo; il sindaco di Ionadi e presidente del Sistema bibliotecario vibonese, Fabio Signoretta; la vice coordinatrice regionale di Azzurro Donna, Maria Grazia Pianura; lo studente e membro Interact Rotary Domenico Rotiroti. A moderare il dibattito, il giornalista e portavoce della Delegazione Granprioriale del Sovrano militare ordine di Malta di Tropea, Giuseppe Sarlo.
Nel corso dell’incontro, organizzato dall’assessore alla Cultura del Comune di Vibo Valentia, Giusi Fanelli, al quale hanno assistito numerose associazioni e decine di studenti vibonesi, si è cercato di rispondere ad alcune domande fondamentali per comprendere il posto dell’Italia in Europa: come è vista l’Italia dall’Europa, e come è vista l’Europa dall’Italia? Le percezioni rispettive corrispondono sempre alla realtà? L’Italia è solo patria di mafie e corruzione, o anche esempio virtuoso della lotta alle frodi, alla corruzione ed alla criminalità internazionale? Cosa significa essere Patriota nel XXI secolo? Si può essere patriota italiano senza essere anche patriota europeo?
Secondo l’autore, a quest’ultima domanda non si può rispondere affermativamente: “Non possiamo considerarci patrioti italiani, non possiamo neanche considerarci calabresi, senza essere anche europei. Si tratta di un legame a doppio filo: non ci può essere Italia al di fuori dell’Unione europea, ma è vero anche il contrario”. Butticè ha spiegato poi di conoscere bene la Calabria, alla quale ha dedicato un intero capitolo perché, come si diceva in apertura, la Calabria è rappresentata come uno stereotipo nel nostro stesso Paese, un po’ come l’Italia “pizza e mandolino”, per dirla con Silipo, è vista dall’Europa. Quell’Europa che però, a volte, con alcune direttive rischia di compromettere la funzionalità di interi – ed enormi – comparti economici, come ha sottolineato il sindaco Limardo riferendosi al caso del porto di Gioia Tauro. Da parte di Comito, infine, un invito ai ragazzi a credere nei loro sogni, a coltivarli: “Solo così potrete raggiungere i vostri obiettivi, credendoci, come ha fatto il generale Butticè”.
Una mattinata straordinaria, che ha permesso ai presenti di conoscere ed informarsi dalla viva voce di chi, per anni e per mestiere, ha vissuto l’Europa in tutte le sue sfaccettature, ed ha saputo trasferire al pubblico esperienze importanti per comprendere meglio il mondo in cui viviamo.