Sono ormai annosi i problemi di balneabilità che affliggono diffusamente la Calabria. Le cronache riportano anche quest’anno notizie sulle criticità che riguardano il mare, oramai in maniera estesa e pervasiva, mettendo a rischio la reputazione dell’intera regione e la stabilità del settore turistico.
Anche San Ferdinando è vittima di queste dinamiche: non si contano neanche più le richieste di intervento, le riunioni invernali, le istanze rivolte alla Procura della Repubblica, agli organismi regionali e le ispezioni sul campo, così come non si contano le legittime proteste di cittadini e visitatori di fronte a un mare che delude le aspettative ed è causa di frustrazione, delusione e rabbia.
L’amministrazione guidata da Luca Gaetano ha dato fin dall’inizio del mandato amministrativo massima priorità al tema ambientale, su cui si basa l’intera opera di rigenerazione della città e di recupero della vocazione turistica.
La giunta Gaetano, dopo l’esposto il Procura del 25 luglio 2022, ha proseguito nell’opera di indagine e sensibilizzazione appellandosi a Regione, Enti di controllo e Forze dell’Ordine per attivare un processo collaborativo finalizzato in primo luogo a ridurre il danno e in secondo luogo a eliminare totalmente il problema.
“Siamo più che convinti che il mare abbia in sé la capacità di auto-rigenerarsi, prova ne è che nel 2020, anno della pandemia, le acque sono state sempre cristalline e invitanti, segno inequivocabile che le criticità sono dovute all’incremento della popolazione legata ai flussi turistici, alle produzioni agricole e industriali, all’uso improprio delle reti idriche, dei corsi d’acqua e – probabilmente – dei sistemi di depurazione.
Questo ci spinge a proseguire nell’opera di salvaguardia e protezione dell’ambente marino, consapevoli che tutte le attività mirate a evitare comportamenti illeciti, inappropriati o a superare l’inadeguatezza delle infrastrutture potranno sicuramente condurci a brillanti risultati.
Il nostro mare, fortunatamente, non è cronicamente inquinato ma spesso la serena balneazione è impedita dalla torbidità e dalla colorazione repellente delle acque, fenomeno che soffoca ogni ipotesi di sviluppo e di rilancio economico della città.
Riteniamo poco utile concentrarci nella ricerca di fonti marine di inquinamento, semmai è fondamentale attuare tutte quelle attività di vigilanza, ispezione e controllo nell’entroterra, a partire dai deficit depurativi del fiume Mesima e dei suoi affluenti Metramello e Vena – su cui intendiamo procedere con fermezza e determinazione – e proseguendo con controlli stringenti su impianti di sollevamento, infrastrutture di collettamento, autobotti, autospurghi, reti idriche nei compound industriali, scarichi fognari abusivi, depuratori comunali e consortili. Più che di operazione ecologica dovremmo parlare di operazione di polizia e per questo ci appelliamo e richiederemo formale supporto a tutte le Forze dell’Ordine e agli organismi di monitoraggio per giungere ai risultati attesi.
Nel frattempo vogliamo ringraziare pubblicamente e vivamente il Generale Emilio Errigo, Commissario di Arpacal, il Direttore Scientifico di Arpacal Professor Michelangelo Iannone, il Direttore del Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria Ingegnere Salvatore Siviglia, il Governatore Roberto Occhiuto e tutti i tecnici e i funzionari che stanno aiutando San Ferdinando ad aggredire questo grave problema. Il battello “spazzamare” Pelikan di Garbage Group è intervenuto già due volte sul nostro litorale, il 14 e il 22 agosto, con attività ispettive sofisticate con uso di rover sottomarini e droni a infrarossi e la presenza diretta dei massimi vertici regionali.”
Le attività proseguiranno in autunno e in inverno, l’amministrazione comunale di San Ferdinando è intenzionata a non demordere, proseguendo l’attività avviata già da questo inverno e confidando di raggiungere gli obiettivi previsti grazie alla disponibilità già acquisita da parte di Regione Calabria e Arpacal senza dimenticare, naturalmente, il prezioso contributo che verrà richiesto alla Guardia Costiera, alla Capitaneria di Porto, alla Guardia di Finanza e tutte le Forze dell’Ordine.