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L’avv. Amato al Dispaccio: “Reggina, fornitori saldati. Avremmo un investitore in caso di Serie B”

di Paolo Ficara – Ennesima giornata cerchiata in rosso, quella di oggi venerdì 11 agosto per la Reggina. La data è l’ultima utile per saldare i fornitori aderenti al piano di ristrutturazione dei debiti, la cui decorrenza di 30 giorni scattava dal termine ultimo per presentare ricorso. Il Dispaccio ha contattato l’avvocato Gioacchino Amato, che per conto dell’imprenditore Manuele Ilari sta curando anche questi aspetti, proprio per capire se tali pagamenti siano stati o meno effettuati.

Ne è venuta fuori una panoramica più ampia, sull’intera situazione che riguarda gli amaranto: “Seguo gli aspetti societari, coordinando le tematiche legali – chiarisce subito l’avvocato Amato – Per il ricorso al Consiglio di Stato abbiamo messo in campo fior di amministrativisti, come il professor Cintioli e l’avvocato Fraccastoro. In questa vicenda si intrecciano profili di diritto amministrativo, fallimentare e sportivo. Stamane ho letto l’appello, mi sembra pertinente: verrà depositato entro lunedì”.

Questa la risposta circa il saldo da omologa ai fornitori aderenti: “Li abbiamo saldati i fornitori. Tutti e nove. Assolutamente. Siamo in una situazione assurda, non abbiamo più entrate. Non abbiamo fatto campagna abbonamenti, non sono incassabili i diritti televisivi. Non si può interrompere il flusso di cassa e poi imporre di pagare Tizio, Caio e Sempronio. Senza un euro di ricavo da fine giugno. Però gli stipendi vanno avanti. Avremmo pure un investitore pronto a venire. Ma se non ci danno la Serie B, non viene nessuno”.

All’avvocato Gioacchino Amato rivolgiamo una curiosità tecnica, dato che da omologa i fornitori andavano saldati dalla società terza CGA srl in capo a Felice Saladini: “Non è il momento per andare a dire chi deve pagare. Parliamo di termini stringenti. Si cerca di salvare il salvabile. Per noi è prioritario il Consiglio di Stato, per capire se esisteremo oppure no. Non potevamo non pagare i creditori. Cerchiamo di mettere delle toppe, in una situazione nella quale non stiamo incassando”.

A proposito di stipendi, come ci si regola con i calciatori? “Stiamo lavorando su questo fronte. Tra quindici giorni potremmo non esistere più, in quel caso la proprietà tornerebbe al venditore – spiega Gioacchino Amato al Dispaccio – Non ci sono vie di mezzo: o Serie B o il baratro. In caso di riammissione, si apre la campagna abbonamenti ed arrivano gli sponsor. E con questi incassi, pagheremo”.

Un ultimo passaggio sul Consiglio di Stato: “Chiunque sarà ammesso in B, avrà pochissimo tempo per allestire la squadra ed aprire la campagna abbonamenti. Ma magari avessimo questo tipo di problemi: in caso di Serie B, riusciremmo a fare tutto. Ci aspettavamo di più dal Tar, invece è arrivata la doccia gelata. Però la Reggina ha pagato la transazione, a confronto di squadre con debiti mostruosi. Il sistema è fondato sul debito, c’è chi lo ha spalmato in 25 anni: e ci si accanisce verso chi ha una situazione sotto controllo? Prima di cancellare una storia, bisogna passarsi una mano sulla coscienza”.

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