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Net Society. Sogno o son desto?

netsociety4febdi Francesco Paolo Micozzi* – Quante volte vi sarà successo di sognare o immaginare di essere il protagonista di un film?

Chi non ha mai proiettato sé stesso nell’eroe di guerra, nella principessa, nel supereroe del film del momento?

E quante volte avrete sentito il terrore scorrere nelle vene immaginando di essere, invece, il protagonista o la vittima di un qualche film horror?

Probabilmente tante. Ma, una volta terminato il film, l’entusiasmo o il terrore immaginato diventa un ricordo e si torna alla vita di tutti i giorni.

Ma cosa potrebbe succedere se vi catapultassero, a vostra insaputa, nei panni del protagonista di un filmato diffuso in rete? E a quali conseguenze potreste andare incontro?

Pensate che questo non potrebbe mai accadere? Beh… vi sbagliate.

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La computer grafica, nel corso degli ultimi anni, ha fatto passi da gigante. Dalle immagini realistiche, interamente realizzate al computer, si è passati all’animazione. Gli effetti speciali dei film fanno largo uso di grafica computerizzata e tali tecniche sono state via via perfezionate sino a ottenere scene dagli effetti strabilianti e davvero realistici. Queste tecniche sono divenute ormai di uso comune anche grazie alla diminuzione dei costi di produzione, alla diffusione di software dedicati alla computer grafica e, soprattutto, alle innovazioni – lato hardware – negli apparati dedicati alla grafica (pensiamo, anzitutto, alle schede grafiche equipaggiate nei personal computer) e – lato software – nella semplificazione e nell’automatizzazione di alcune operazioni sino a qualche anno fa riservate a tecnici esperti.

Avrete anche notato che tutti i recenti “cartoni” animati nelle tv dei ragazzi sono confezionati con tecniche di animazione 3D (tanto che anche i “vecchi” cartoni ai quali eravamo abituati sono stati ri-disegnati in versione 3D).

L’innovazione nella computer grafica, l’abbassamento dei costi di hardware e software dedicati alla grafica, la semplicità d’uso degli strumenti e, in ultimo, l’intelligenza artificiale applicata alla grafica è sicuramente un aspetto positivo. Ma, come accade con altri strumenti, possono aversi anche usi distorti.

Di recente, infatti, si è diffusa una notizia che i media hanno titolato (più o meno): “e se diventassi pornostar a tua insaputa?”. Si è diffusa, infatti, attraverso Reddit, un’applicazione in grado di semplificare il procedimento di creazione di video in cui al volto del protagonista effettivo viene sostituito il volto di un’altra persona. Per far ciò è sufficiente disporre di immagini del volto “da sostituire”. Questo può portare a situazioni in cui effettivamente potreste trovarvi ad essere protagonisti di un filmato hard senza, però, averlo mai girato, semplicemente perché qualcuno ha modificato quel video sfruttando l’algoritmo Tensorflow, rilasciato liberamente da Google, e lo strumento creato dall’utente Reddit e chiamato Deepfakeapp (applicazione per falsi realistici).

Quali usi può farsi di video alterati “ad arte”? Beh… tutti quelli che la fantasia umana può suggerire. E spesso i suggerimenti potrebbero non essere piacevoli. Ad esempio si potrebbero confezionare dei filmati da impiegare per attività di revenge porn.

In pratica potrebbero ipotizzarsi situazioni in cui taluno, dopo aver creato il falso video pornografico, contatti la “vittima” (ormai protagonista inconsapevole del filmato) per tentare di estorcerle del denaro (o altro) sotto la minaccia di diffusione del video.

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Potrebbero, inoltre, essere sfruttati per finalità diffamatorie o di sostituzione di persona. Ma potrebbe anche accadere che il “protagonista a sua insaputa” sia quello di un filmato in cui è rappresentata una vera scena di omicidio o di un altro grave reato. In questo caso la creazione di quel video potrebbe configurare il reato di calunnia “reale” (art. 368 Codice Penale), che punisce chiunque simuli a carico di chi sappia essere innocente le tracce di un reato.

*Avvocato penalista, si occupa di Diritto delle Nuove Tecnologie, docente a diversi Master di specializzazioni per le professioni forensi e componente del Gruppo di Lavoro della Fondazione Italiana per l’Innovazione Forense presso il Consiglio Nazionale Forense

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