“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Reggina corazzata almeno quanto le altre. A Venezia grande occasione per allungare

di Paolo Ficara – Capolavoro tattico ed atletico. Si può sintetizzare così la prestazione della Reggina, tornata alla vittoria dopo tre gare di astinenza. Mietendo una “vittima” di lusso, ossia un Genoa che se non è la prima sarà la seconda compagine per monte ingaggi in categoria. E che in trasferta le aveva fin qui vinte quasi tutte.

LA LETTURA – Inzaghi come al solito ha preparato nei minimi dettagli la sfida, specie in fase difensiva. Conoscendo i movimenti delle tre mezzepunte avversarie e conscio di non poter lasciare i propri difensori in quattro contro quattro, sia Fabbian che Hernani hanno agito come schermo. Il primo ha otturato tutte le linee di passaggio per Gudmunsson, consentendo a Pierozzi di uscire alto su Czyborra. Il brasiliano è apparso trasformato, magari avrà inciso il fatto di essere stato messo fuori rosa, in estate, proprio dal Genoa.

SENZA CENTRAVANTI – La Reggina non gioca, almeno dal fischio d’inizio, con una punta di peso. Sia perché Menez è fondamentale, sia per il perdurare dell’indisponibilità di Santander. Su una rimessa laterale, abbiamo visto Gagliolo gettarsi in area avversaria per agire da torre. In realtà non si è visto nemmeno il centravanti del Genoa: conoscendolo dai tempi di Benevento, Inzaghi è riuscito ad oscurare completamente Coda. Grazie al lavoro oscuro di cui sopra da parte dei centrocampisti, i centrali Camporese e Gagliolo si sono potuti concentrare sul bomber avversario. Quindi entrambe è come se avessero giocato senza prima punta: la Reggina in 10 più Menez, il Genoa in 10 e basta.

LE CORAZZATE – Parma, Cagliari e Genoa, per caratura tecnica e monte ingaggi, sono le favorite per questo combattutissimo campionato di Serie B. La Reggina non solo non ha sfigurato, ma ha anche racimolato quattro punti che puzzano di poco. Suona come la conferma di quanto sostenuto nelle scorse settimane: i risultati iniziali degli uomini di Inzaghi erano degni di un Milan al cospetto di squadre di C. Poteva esserci il dubbio, non il timore, del confronto con le big: dopo la magica notte vissuta contro il Genoa, si può e si deve annoverare anche la Reggina tra le corazzate del torneo.

ALTRA IMPRESA – La Reggina tornerà in campo il 12 novembre a Venezia, ultimo turno prima di una settimana di sosta per la B. L’Ascoli settimo (19 punti) ospiterà il Frosinone primo (27); il Bari quinto (20) riceverà il SudTirol nono (19); la Ternana quarta (21) attenderà il Brescia ottavo (19). Si presenta l’occasione per rendere meno corta la classifica lassù. Ma guai a sottovalutare un Venezia che ha appena cambiato allenatore ed è già reduce da diversi brucianti stop interni, tali da gettare i lagunari al penultimo posto. Servirà un’altra impresa.

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