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Reggina, analisi superficiale ma non troppo: chi segna per primo, vince

di Paolo Ficara – Guai a chiamarlo mal di trasferta. La sconfitta della Reggina sul terreno del Parma ha poco a che vedere col fattore campo, così come quelle di Terni e Modena. Intanto non si può non dare merito ai ducali, decisamente rimaneggiati: fase difensiva importante, quando Pecchia avrà tutti a disposizione saranno difficilmente battibili.

POCO SFONDAMENTO – Ieri il Parma era battibile, ma la Reggina non ha creato il numero di occasioni valide almeno per saggiare il giovane Corvi, che da terzo portiere ha vissuto un esordio abbastanza tranquillo tra i pali. Due occasioni importanti, entrambe tirate in bocca all’estremo difensore nel primo tempo. Il Parma si è difeso con il baricentro basso, non ha concesso alla Reggina le proprie imbucate tipiche.

MENEZ INGABBIATO – La Reggina ha iniziato il proprio cammino vincendo proprio in trasferta, contro la Spal. E ripetendosi poi a Pisa. Le sconfitte coincidono, almeno due su tre, con le poche prestazioni non sufficienti di Jeremy Menez: Terni e appunto Parma. Quando al francese non viene consentito il dialogo stretto o lungo con i compagni, ne soffre l’intera squadra. Ogni allenatore studia le contromisure da applicare all’avversario di turno, col passare delle settimane le squadre di B si conosceranno sempre meglio.

VINCE CHI SEGNA PER PRIMO – Sei vittorie, tre sconfitte e nessun ribaltone. Il comune denominatore di questo avvio di campionato per la Reggina, vede uscire vincitore chi riesce a segnare per primo. Al “Granillo” non è fin qui capitato di andare sotto, ma con tutto il rispetto, non sono venute formazioni al pari della Ternana attuale nuova capolista o del Parma. Medaglia dunque a due facce: bravi i ragazzi di Inzaghi a segnare il secondo ed il terzo dopo l’iniziale vantaggio, sicuramente c’è da lavorare nel caso inverso.

LADY INZAGHI – Fin qui non ne abbiamo mai scritto. Ma stavolta, pur non avendo nulla a che vedere con gli aspetti tecnici, l’iniziativa di Angela Robusti e Fabrizia Foti è nobile quanto inattesa. Lo slogan “Noi amiamo Reggio” ed il buon esempio per ripulire la città, hanno sferzato gli animi dei reggini. A maggio sapremo fino a che punto potremo ringraziare Pippo Inzaghi per i risultati con la Reggina. Nell’immediato lo ringraziamo per aver portato a Reggio Calabria anche la compagna: se Angela Robusti si candidasse a sindaco, in questo momento non andrebbe sotto al 70%.

GLI INSOLENTI E LA REGOLA DEL FUORIGIOCO – Nella giornata di sabato qualche tifoso del Parma ci ha contattato con fare insolente, allo scopo di farci l’analisi semantica circa la chiosa del post Parma-Reggina. Ribadiamo a scanso di inopportuni quanto astrusamente ricercati equivoci: quando c’è fuorigioco, a meno che non sia evidente ad occhio nudo, la bandierina non si alza. Si consente di finire l’azione. Questa è la nuova regola, considerando l’ausilio del var. Quindi non è che Balata debba sussurrare all’orecchio dei guardialinee se sbandierare o meno, nei confronti della Reggina. La Lega B deve tutelare tutte le proprie affiliate, limitandosi a far applicare il regolamento. Se la Reggina, pur avendo con Mauro Balata – e la Lega B – rapporti tali da garantire la massima accoglienza per i calendari o per il derby con il Cosenza, non fa notare che con Canotto la bandierina si è alzata sia a Modena che a Parma contro il regolamento – a prescindere se poi il fuorigioco ci fosse o meno – è in torto e deve pensare ai propri interessi prima di organizzare passerelle per conto terzi.

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