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Lavori su area vincolata a Vibo Valentia: sequestro preventivo per l’imprenditore Francesco Cascasi

La terza sezione penale della Cassazione ha confermato il sequestro preventivo di un terreno di notevole estensione (quasi diecimila metri quadri) appartenente all’imprenditore vibonese, Francesco Cascasi, interessato da paletti di recinzione e riempimento dell’area con terreno asportato da una scarpata a monte dell’area a ridosso della ferrovia. Contestata anche l’occupazione di un’area demaniale marittima con la posa in opera di grossi massi ubicati direttamente sull’arenile contravvenendo al Codice della Navigazione in localita’ Sant’Irene di Briatico, in provincia di Vibo Valentia.

Per la Suprema Corte trovano riscontro gli elementi evidenziati dal Gip e dal Tribunale del Riesame sulla scorta delle indagini dei carabinieri laddove “si evince una significativa opera di alterazione del territorio trasformato in gradoni in luogo di un preesistente declivio, con profonda alterazione dell’assetto morfologico della zona modificata in maniera permanente tramite terrazzamenti alti piu’ di 20 metri, con la prospettazione di pericolo ulteriore per i beni paesaggistici e demaniali”. In area sottoposta a vincoli sarebbero stati eseguiti imponenti lavori di sbancamento e movimentazione terra senza alcuna autorizzazione avendo lo stesso imprenditore presentato solo una Cila al Comune di Briatico per il livellamento e la rimozione delle sterpaglie.

Ad aggravare il quadro accusatorio la messa in opera di paletti di ferro e rete a sostegno dei rialzamenti.

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