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Vibo, la perizia dell’agronomo decreta la pericolosità degli alberi siti nell’area di cantiere di viale Affaccio. Il sindaco Romeo: “Bisognerà rimuoverli”

L’amministrazione comunale di Vibo Valentia comunica che è pervenuta all’ente la perizia dell’agronomo incaricato di effettuare un’attività approfondita, attraverso l’uso di apposita strumentazione, sulla stabilità degli alberi ricadenti nell’area di cantiere di viale Affaccio.

Sebbene già da una prima analisi fossero emerse forti criticità, l’amministrazione ha voluto procedere con una articolata perizia tecnica per avere certezza sulle reali condizioni degli alberi e comprendere se vi fossero dei margini di sicurezza per evitare la rimozione.

Il professionista incaricato ha utilizzato il metodo VTA (Visual Tree Assessment) finalizzato all’individuazione, valutazione e quantificazione, nel miglior modo possibile e secondo classi predefinite, del pericolo fitostatico. Si è poi proceduto ad una “prova di trazione controllata” (pulling test) finalizzata a determinare, con la minore approssimazione possibile, la probabilità di cedimento ipogeo (ribaltamento della zolla radicale) e/o di rottura epigea (rottura del fusto). Ebbene, l’esito delle prove ha condotto alla conclusione che tutti gli alberi analizzati presentano fattori di debolezza e condizioni eccessivamente compromesse per valutare forme di gestione e mantenimento, e pertanto si rende necessario provvedere alla rimozione degli stessi, poiché il loro mantenimento comprometterebbe la pubblica incolumità. In alcuni casi, inoltre, l’agronomo ha rilevato come la pianta presentasse “ferite da potatura non cicatrizzate, eseguite in modo errato”.

“Purtroppo – commenta il sindaco Enzo Romeo – abbiamo tentato in tutti i modi di evitare questo epilogo. Ma non possiamo permetterci di ignorare potenziali pericoli per l’incolumità dei cittadini che viene prima di ogni cosa. Per questa ragione ci troviamo costretti, nostro malgrado, a disporre la rimozione degli alberi, ma possiamo assicurare che ognuno di questi verrà prontamente sostituito con una nuova specie arborea”.

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