“Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza” - Benjamin Franklin
HomeCalabriaVibo ValentiaIncarichi ai familiari al Sistema bibliotecario vibonese: indagine partita dalla denuncia dell'attuale...

Incarichi ai familiari al Sistema bibliotecario vibonese: indagine partita dalla denuncia dell’attuale dirigenza sugli ammanchi

E’ partita dalle anomalie segnalate dall’attuale dirigenza dell’ente l’inchiesta della Procura della Repubblica di Vibo Valentia che ha portato all’arresto dell’ex direttore del Sistema bibliotecario vibonese, Gilberto Floriani, di 76 anni, e dell’impiegata del Comune di Vibo Valentina Amaddeo, di 42, entrambi ai domiciliari.

LEGGI ANCHE >>> Vibo: ai domiciliari due dirigenti servizio pubblico gestito da Regione Calabria

Secondo quanto emerso dalle indagini, gli indagati si sarebbero appropriati, nel tempo, di ingenti somme di denaro – pari all’importo sequestrato (oltre 230mila euro) – destinandole, tra l’altro, a propri congiunti mediante il conferimento diretto di incarichi in palese conflitto di interesse, eludendo le disposizioni normative in materia di accesso al pubblico impiego.

Valentina Amaddeo – riporta l’Ansa – aveva lavorato in passato al Sistema bibliotecario ed era stata poi assunta, con un contratto a tempo indeterminato, al Comune. Floriani e l’attuale dipendente comunale sono stati posti ai domiciliari.

Dalle verifiche contabili effettuate dai responsabili del Sistema bibliotecario, peraltro anche loro decaduti, erano emersi ammanchi per alcune centinaia di migliaia di euro.

Intanto la Regione precisa che “il sistema bibliotecario vibonese appartiene al sistema bibliotecario regionale, ma non è un ente regionale e dunque non è gestito in alcun modo dalla Regione Calabria. Negli anni ha avuto, così come altre realtà territoriali, finanziamenti regionali relativi ad alcune specifiche attività”.

“Di recente – prosegue la nota – la Regione ha revocato diversi finanziamenti e non ha più ammesso il sistema bibliotecario vibonese ai bandi perché questo ente non ha rendicontato, nel corso degli ultimi anni, i contributi che gli erano stati concessi. Proprio per tale ragione la Regione Calabria ha fatto ricorso ad atti ingiuntivi per il recupero delle somme erogate e non rendicontate”.

Articoli Correlati