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Onda Orange: i reggini in piazza per “La città dei beni comuni”

Si è svolta domenica 26 ottobre nella centrale piazza Orange l’iniziativa “La città dei beni comuni”. Il partecipato evento ideato dalla compagine Onda Orange ha avuto come tema principale il concetto trasversale dei beni comuni declinato sotto molteplici aspetti. Spazio ai cittadini reggini spesso privati di reali opportunità di partecipazione e di ascolto su tematiche e criticità che quotidianamente vivono nei numerosi quartieri che costituiscono la realtà reggina. Il punto di vista dei singoli cittadini è stato arricchito dai contributi di alcuni esperti e docenti universitari intervenuti per l’occasione.  

Lucia Lipari, avvocata esperta di politiche di genere e diritto penalegià componente dell’Osservatorio sulla violenza di genere della Regione Calabria è curatrice del volume “La violenza di genere nelle leggi italiane e internazionali”. 
In un momento in cui le notizie di violenza riempiono ogni giorno le cronache, è importante ricordare che le città non sono spazi neutri. Spesso sono pensate e costruite secondo logiche che escludono, che non tengono conto delle differenze. Partendo dal tema delle disuguaglianze di genere, possiamo arrivare a una riflessione più ampia: costruire una città che garantisca diritti, sicurezza e opportunità per tutte e per tutti, una vera città dei diritti. 

 

Corrado Rindone, ingegnere e docente del Dipartimento DIIES dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, esperto di ingegneria delle infrastrutture e dei sistemi di trasporto è autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali.  
Un tema cruciale per il futuro delle nostre città ormai ineludibile è il corretto uso dei beni comuni per la mobilità urbana. Un tema che non riguarda solo il modo in cui ci muoviamo, ma il modo in cui viviamo insieme. La mobilità sostenibile è infatti un paradigma complesso, frutto di scelte ponderate, basate su valutazioni quantitative e dati concreti che mettono al centro la qualità della vita, l’equità e la sostenibilità economica, sociale ed ambientale. 

 

Vincenzo Filardo, già Direttore Generale di ATAM S.p.A., è una figura di riferimento nel settore della mobilità e della pianificazione dei trasporti. Ha diretto la programmazione dei trasporti per la Regione Piemonte e successivamente per la Regione Calabria, contribuendo alla redazione di piani regionali, studi strategici e progetti nazionali, tra cui il Piano Generale dei Trasporti e il Master Plan del Porto di Gioia Tauro. 
Filardo ha sorvolato sugli aspetti tecnici della mobilità condividendo gli interventi di chi lo ha preceduto elogiando il sogno dei bambini in piazza con la loro città ideale. L’ ex d.g. di Atam ha ribadito che prima di una buona o una cattiva politica bisogna avere una forte idea di città. In conclusione, Filardo ha posto al centro la riflessione sulla domanda cosa vuole essere Reggio e da questa partire per costruire tutto il resto. 

Andrea R. Proto, docente del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e coordinatore del corso di studi triennale in Scienze Forestali e Ambientali. Esperto nella diagnostica e nella valutazione della stabilità delle alberature urbane, collabora attivamente con il proprio laboratorio universitario per fornire supporto tecnico e scientifico agli enti pubblici nella pianificazione, gestione e monitoraggio del verde urbano. Per Proto il verde urbano riveste un ruolo fondamentale nel migliorare la qualità della vita dei cittadini e nel promuovere la sostenibilità ambientale. Su questi argomenti, fondamentale risulta essere l’esperienza e il coinvolgimento del Dipartimento di Agraria, da tempo impegnato nella ricerca e nella formazione accademica per lo sviluppo di pratiche innovative nella gestione del verde urbano con l’obiettivo di individuare strategie sostenibili e funzionali in grado di rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico. 

 

Consuelo Nava, docente universitaria e direttrice del Dipartimento di Architettura e Design, ha salutato l’iniziativa di Onda Orange e del suo gruppo attivo, ribadendo, anche secondo la sua esperienza di amministratrice, che i beni comuni sono quelli di cui i cittadini si prendono cura stringendo un patto con l’amministrazione e che riguardando tanto i fatti materiali e fisici della città, quanto quelli di una nuova cultura dell’abitare e dell’avere cura della città. 

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