L’INPS, con la circolare n. 130 del 2025, ha aggiornato il quadro normativo relativo alla pignorabilità delle prestazioni previdenziali non pensionistiche, fornendo chiarimenti importanti per i cittadini che percepiscono sussidi come NASpI, CIG, indennità di malattia, maternità, paternità e congedi parentali. In base all’articolo 545, comma 2, del codice di procedura civile, queste somme sono considerate impignorabili in quanto destinate al sostentamento e alla tutela della persona. La loro funzione assistenziale le rende quindi protette da azioni esecutive, salvo nei casi in cui vi siano indebiti nei confronti dell’INPS o omissioni contributive: in tali circostanze, l’Istituto può trattenere fino a un quinto dell’importo erogato. Diverso è il trattamento riservato alle prestazioni che sostituiscono il reddito da lavoro, come la NASpI ordinaria, la cassa integrazione o l’indennità di mobilità. Per queste, la legge consente il pignoramento fino a un quinto per debiti fiscali o altri crediti, con la possibilità di una quota maggiore in presenza di crediti alimentari, sempre nei limiti stabiliti dal giudice. In caso di concorso di più creditori, la quota complessiva pignorabile può arrivare fino al 50% dell’importo netto della prestazione. La circolare dedica particolare attenzione all’anticipazione NASpI concessa per l’avvio di attività autonoma o imprenditoriale: trattandosi di un incentivo e non più di un sostegno al reddito, tale somma non gode delle tutele previste e può quindi essere pignorata integralmente. L’INPS ricorda inoltre che, in presenza di più pignoramenti sulla stessa prestazione, è tenuta a rispettare i limiti complessivi previsti dalla normativa vigente, evitando che le trattenute superino quanto consentito. La circolare elenca infine le prestazioni cedibili, sequestrabili e pignorabili per debiti, specificando che l’Istituto può effettuare prelievi diretti solo nei casi previsti, con particolare attenzione ai trattamenti di famiglia, per i quali vigono limiti specifici. Queste indicazioni mirano a garantire equilibrio tra la tutela del cittadino e il recupero dei crediti, offrendo maggiore trasparenza e certezza nei rapporti con l’ente previdenziale. Le informazioni sono reperibili presso i Consulenti del Lavoro.
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Prestazioni non pensionistiche 2025, CdL Reggio Calabria: “I limiti di pignorabilità”
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