«Chiedo che venga inserita la discussione sulla grave crisi del bergamotto all’ordine del giorno del Consiglio del Consorzio del Bergamotto», dice a chiare lettere Giuseppe Arone, componente del Consiglio di amministrazione del Consorzio del Bergamotto e vicepresidente provinciale COPAGRI, rivolgendosi al Presidente del Consorzio, Ezio Pizzi, per il mancato inserimento del punto “crisi del bergamotto” all’ordine del giorno del Consiglio convocato per mercoledì 9. Arone si appella, quindi, al presidente della Regione Roberto Occhiuto e all’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo perché prendano in mano la situazione.
Anche COPAGRI Calabria, con il presidente Francesco Macrì, è già intervenuta rappresentando la questione alle istituzioni regionali, evidenziando la necessità di intervento in un momento di grave difficoltà per il settore del bergamotto.
«Davanti alla crisi che attanaglia il comparto, appare troppo evidente il totale disinteresse sulla problematica da parte di chi di dovere, perseguendo soltanto il fine di approvare i bilanci per mantenere il posto di potere e percepire indennità e rimborsi, senza tutelare i produttori», incalza Arone.
Al momento, a causa della sospensione delle attività da parte delle industrie estrattive, più del 40 per cento della produzione dell’area vocata, inclusa tra Villa San Giovanni e Monasterace, rimane invenduta sugli alberi, di conseguenza la mancata raccolta e commercializzazione, oltre a mettere in crisi le aziende, rischia di pregiudicare anche la futura produzione. Non più di qualche settimana fa, era stato l’Assessore regionale Gianluca Gallo a manifestare, nel corso di un incontro tenutosi presso la cittadella regionale, preoccupazione la situazione venutasi a creare, impegnandosi a offrire il proprio sostegno ai produttori» e mostrando apertura a «qualsiasi confronto, anche a livello nazionale», per superare la crisi.
«Ma nulla si è mosso. Vorrei conoscere le iniziative che la Regione intende intraprendere per offrire sostegno concreto al settore bergamotticolo in ginocchio» conclude il vicepresidente provinciale COPAGRI Arone, «e formulare espressa richiesta per l’avvio di una verifica sull’operato dei due Consorzi presenti, che dovrebbero tutelare il tanto celebrato oro verde di Calabria».