Anna Maria Stanganelli, Garante della Salute della Regione Calabria, ha chiesto un tavolo di concertazione interstituzionale per l’emergenza relativa alla nube tossica nela Piana di Gioia Tauro, generata dal vasto incendio sviluppatosi nel sito Poly2Oil, località Ponte Vecchio di Palmi.
Di seguito il documento rivolto alla Prefettura di Reggio Calabria e all’Arpacal:
“Premesso che in data 13 luglio un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato all’interno di un piazzale di stoccaggio di materiale plastico in contrada Ponte Vecchio di Palmi;
Che le fiamme hanno sprigionato un’alta colonna di fumo nero e denso visibile anche a lunga distanza da diversi centri della Piana di Gioia Tauro, di cui tutt’oggi si percepiscono gli effetti;
Che tra i residenti del territorio pianigiano, costretti da due giorni a barricarsi dentro casa, per non inalare i fumi tossici sprigionatisi a seguito dell’incendio, permane preoccupazione per l’impossibilità di conoscere se e quali rischi potenzialmente nocivi esistano per la salute pubblica e eventualmente le ricadute che tale situazione emergenziale potrà determinare anche sui terreni agricoli oggetto di coltivazione situati nelle zone limitrofe;
Che i cittadini, hanno chiesto a quest’Ufficio di farsi da tramite con le autorità preposte, al fine di individuare se esista in itinere ed ex post, una possibile correlazione tra siffatta situazione e l’incidenza di patologie conseguenti all’esposizione prolungata a tali fumi, oltre che una valutazione accurata circa la salubrità dell’aria e del suolo;
CHIEDE
Alle autorità in indirizzo, ciascuna per le proprie competenze, di volere predisporre tutti gli atti necessari affinchè i cittadini possano essere resi edotti circa:
l’andamento del fenomeno;
la tipologia di sostanze sprigionatesi nell’aria;
i comuni interessati dalla nube tossica;
gli effetti a medio e lungo termine di tale emergenza e di come si intende eventualmente
contenerli;
Le unità di crisi eventualmente istituite all’interno dei singoli Comuni interessati
dall’emergenza;
e di voler:
predisporre un vademecum per formare e informare il cittadino circa il corretto
comportamento da seguire in casi come quello verificatosi in località Ponte Vecchio;
avviare un monitoraggio aria/suolo/acqua ad evidenza pubblica, per rispondere alle
preoccupazioni circa un’eventuale legame tra i roghi sprigionatisi dai rifiuti e ed eventuali
patologie;
provvedere ad un’analisi delle sostanze bruciate e immesse nell’atmosfera, calcolandone la dispersione e la ricaduta nei territori interessati e riportando una mappatura con l’esito di tale studio, indicando le aree di maggiore criticità, in particolar modo quelle destinate alle colture e/o al pascolo;
procedere alla convocazione di un tavolo tecnico di concertazione interistituzionale presso la Prefettura di Reggio Calabria con tutti gli attori coinvolti, che possa fungere da cabina di regia per individuare modalità e strategie d’intervento a salvaguardia del diritto alla Salute.
Accertare eventuali responsabilità circa la natura dell’incendio.
Nel ringraziare per la consueta disponibilità, quest’Ufficio resta in attesa di cortese riscontro, rispetto a quanto sopra richiesto”.