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Rocco Morabito, il super boss del narcotraffico: dalla “bella vita” ad Africo alla fine della latitanza

E’ per tutti, inquirenti compresi, il ‘re del narcotraffico’ internazionale, Rocco Morabito, alias ”u tamunga’ (per via dell’auto Munga che usava da giovane), nato 56 anni fa ad Africo, in provincia di Reggio Calabria, imparentato col boss Giuseppe Morabito, detto ”u tiradrittu’, a capo dell’omonima e potentissima cosca della locride. Molla presto la Calabria, a 25 anni, nel 1991, per trasferirsi a Milano. Condannato a 30 anni per associazione mafiosa e traffico di droga, da decenni è inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi. Una pericolosità dimostrata anche al momento dell’arresto, nel maggio del 2021, quando viene rintracciato dagli investigatori in piena operatività e in compagnia di un altro latitante della ‘ndrangheta ricercato, Vincenzo Pasquino. Morabito è il ‘re del narcotraffico internazionale’ ma anche campione di latitanza. Una prima volta viene catturato nel 2017 in un hotel a Montevideo, in Uruguay, dopo 23 anni di latitanza. Faceva la bella vita, il boss partito da Africo alla conquista del Sud America. Sotto falsa identità, infatti, si godeva la villa con piscina e con in tasca 13 cellulari, 12 carte di credito, assegni e un passaporto brasiliano. Due anni dopo, nel giugno del 2019, poco prima di essere estradato in Italia, evade dal carcere di Montevideo con altri detenuti dopo aver scavato un tunnel. La fuga, però dura fino al maggio del 2021, quando viene scovato in un albergo di Joao Pessoa, capitale dello stato si Paraiba, nel nord-est del Brasile insieme a Pasquino. Da mesi si attendeva la sua estradizione in Italia, per un po’ si è temuto potessero sorgere impedimenti di qualche tipo. Fino a oggi, con l’atterraggio del superboss all’aeroporto di Roma-Ciampino che segna la fine del superboss passato dalla bella vita al carcere.

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