Assolti in primo grado a Reggio Emilia, condannati in appello con pene fino a quattro anni, ieri sera la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio ad un nuovo giudizio di secondo grado la sentenza per quattro imputati coinvolti in ‘Aemilia bis’, un filone dei processi contro la cosca di ‘Ndrangheta in Emilia-Romagna, legata ai Grande Aracri di Cutro. Si tratta di una costola del processo principale (le prime misure cautelari scattarono nel 2015), con al centro in questo caso accuse sulla fittizia intestazione di beni da parte dell’imprenditore, poi divenuto collaboratore di giustizia, Giuseppe Giglio, nei confronti dei genitori e del fratello Antonio, con l’aiuto del commercialista Donato Agostino Clausi, già condannato quale partecipe dell’associazione mafiosa. La seconda sezione della Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza del 2023 della Corte di Appello di Bologna sia in relazione all’aggravante dell’agevolazione mafiosa sia, per le posizioni Antonio Giglio e Clausi, in ordine al mancato riconoscimento della continuazione con i reati contestati nel procedimento Aemilia. Clausi, Antonio Giglio e Gaetana Crugliano sono difesi dall’avvocato Fausto Bruzzese, che esprime grande soddisfazione per la decisione della Corte.
Cassazione annulla con rinvio alcune condanne nel processo “Aemilia bis”
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