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Crotone, Stanchi dei Soliti: “Perché usciamo dalla maggioranza. Cosa sarà del nostro futuro”

“Da oggi Stanchi dei Soliti lascia la maggioranza consiliare. Le motivazioni sono riconducibili a una sola ragione: la maggioranza ha imbarcato al suo interno persone elette nell’opposizione, scendendo quindi a compromessi rispetto ai principi originari che ci hanno permesso di vincere le elezioni.
In questa “nuova” maggioranza c’è Antonio Megna, delegato su Papanice, Danilo Arcuri, ex candidato a sindaco proprio contro Vincenzo Voce. Il loro passato politico è in continuità con la Giunta Pugliese, che invece dovrebbe rappresentare l’antitesi del governo Voce. Eppure, questi consiglieri, 𝗽𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗻𝗲𝗺𝗶𝗰𝗶 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗮𝗹𝗲, oggi vengono accolti a braccia aperte dalla maggioranza.
Altrettanto preoccupante è la vicinanza alla maggioranza di Marisa Luana Cavallo, eletta addirittura con la Lega. Infine sono sull’orlo della maggioranza anche alcuni consiglieri di Forza Italia.
Un movimento che si chiama Stanchi dei Soliti non può accettare tutto questo.
Saremmo ipocriti se dicessimo che la giunta Voce non ha contribuito allo sviluppo della città. Crotone è una città nuova e diversa da quella che abbiamo ereditato. Finora abbiamo raggiunto 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗼𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲: riapertura del Castello di Carlo V, delle strutture sportive e del Teatro Comunale; l’apertura di cantieri rilevanti come la strada Tufolo Farina, la piscina Coni ed i primi passi dell’università. Abbiamo attuato anche altre iniziative di decoro urbano nelle periferie (Jorit e altri murales) o la pedonalizzazione di Piazza duomo.
Progetti importanti ma sicuramente non prioritari rispetto ai due grandi temi di Crotone: il servizio idrico e la bonifica, problematiche trentennali su cui ci saremmo aspettati una maggiore incisività della Giunta. Le nostre proposte sul servizio idrico, come il ripristino dei serbatoi idrici in località di San Giorgio e l’avvio di una negoziazione forte con SORICAL, sono state totalmente ignorate. Continueremo ad avere carenze idriche in piena estate, e 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗱𝗮 𝘁𝗿𝗲𝗻𝘁’𝗮𝗻𝗻𝗶 a Crotone continuerà a mancare l’acqua.
𝗦𝘂𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗶𝗱𝗲𝗮 di proporre un Referendum Popolare e l’avvio di una negoziazione con la Regione per proporre la prima 𝐿𝑒𝑔𝑔𝑒 𝑅𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝐶𝑟𝑜𝑡𝑜𝑛𝑒 a tutela del nostro territorio. Era questo l’intento di Iginio Pingitore, non quello di sostituirsi al legislatore regionale, bensì esprimere a gran voce la posizione del territorio: basta impianti di smaltimento, senza scuse e senza deroghe (ad oggi numerose nel Piano Regionale dei Rifiuti). Altrettanto ignorata è stata la Riforma delle Commissioni consiliari, 𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝘁𝘁𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗳𝗶𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗶 € 𝟮𝟬.𝟬𝟬𝟬 𝗮𝗻𝗻𝘂𝗶 di gettone, senza perseguire risultati concreti. Siamo l’unico Comune in Italia in cui le commissioni si tengono alle 10:00 del mattino, in cui possono presenziare soltanto consiglieri che non hanno altra occupazione o che usufruiscono continuamente di permessi lavorativi, a scapito dei datori di lavoro. Per queste persone – di cui la maggioranza è piena – la politica è diventata una professione.
Non è questa la nuova Crotone che abbiamo promesso ai cittadini, che dall’esterno non percepiscono questi problemi, atavici e reali.
Nonostante ciò, siamo convinti che Vincenzo Voce vincerà le prossime elezioni, perché i cittadini, abituati a decenni di nulla cosmico, oggi beneficiano di una città diversa. Sui problemi atavici, però, siamo ai nastri di partenza.
Da un punto di vista elettorale stiamo quindi 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗰𝗮𝗿𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶, rinunciando a una vittoria quasi scontata alle prossime elezioni. Ma se vincere significa stralciare i nostri valori ed i nostri principi -imbarcando in maggioranza di tutto e di più – preferiamo metterci da parte, 𝗽𝗿𝗲𝗳𝗲𝗿𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘂𝘀𝗰𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗮, 𝗺𝗮 𝗮 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗹𝘁𝗮.
Siamo il primo gruppo politico della città che rinuncia a governare perché i nostri valori sono stati calpestati. Noi ci crediamo davvero in quello che raccontiamo ai cittadini.
Ringraziamo con estrema lealtà gli assessori 𝗙𝗶𝗹𝗹𝘆 𝗣𝗼𝗹𝗹𝗶𝗻𝘇𝗶 𝗲 𝗥𝗼𝘀𝘀𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗮𝗿𝗶𝘀𝗲 per il lavoro finora svolto e l’abnegazione in questo percorso amministrativo. La loro presenza in giunta, non più riconducibile a Stanchi dei Soliti, da oggi in poi dipende soltanto dalla volontà del sindaco.
La nostra posizione in consiglio sarà obiettiva: i progetti a favore dalla città troveranno pieno accoglimento. Ma nessuno potrà più contare su una fiducia incondizionata o sulla nostra presenza soltanto perché mancano i numeri. La fiducia andrà conquistata provvedimento su provvedimento.
Come avrete intuito non dobbiamo partecipare alle prossime elezioni a tutti i costi. Se si presenteranno le condizioni, con persone 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 in linea al civismo, ci saremo, altrimenti ci metteremo da parte.
Abbiamo iniziato a fare politica per passione e, sempre per passione, siamo disposti a finire il nostro percorso”.
Così comunicano in una nota 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗲𝗮 𝗔𝗿𝗰𝘂𝗿𝗶, 𝗖𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮 𝗖𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶, 𝗜𝗴𝗶𝗻𝗶𝗼 𝗣𝗶𝗻𝗴𝗶𝘁𝗼𝗿𝗲 e 𝗖𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗮𝗻 𝗣𝗿𝗶𝘀𝗺𝗮.
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