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Naufragio di Cutro, l’ambasciata dell’Afghanistan ringrazia la città di Crotone: “Grati per la vostra solidarietà, accoglienza e umanità”

L’ambasciata dell’Afghanistan ha ringraziato la citta’ di Crotone per l’assistenza ai superstiti del naufragio del 26 febbraio scorso a Steccato di Cutro, il sostegno alle loro famiglie e la collaborazione per il rientro in patria delle salme delle vittime. “E’ stato commovente ricevere a nome della comunita’ di Crotone l’abbraccio del popolo afghano” ha detto l’assessore comunale alle politiche sociali Filly Pollinzi che ha rappresentato la citta’ alla cerimonia commemorativa per le vittime del naufragio di Steccato di Cutro che si e’ tenuta a Roma presso la sede dell’ambasciata dell’Afghanistan.

Alla cerimonia era presente l’ambasciatore Khaled Ahmad Zekriya che ha parlato di una calamita’ di proporzioni epiche che ha coinvolto, in particolare, tante donne e bambini, interi nuclei familiari. Mentre in patria si continua a lottare per la liberta’ di educazione, i diritti umani e la democrazia in tanti hanno visto distrutte le proprie speranze di perseguimento di una vita normale e, di conseguenza migliaia di donne, bambini e uomini continuano a lasciare il proprio paese.

L’ambasciatore Khaled Ahmad Zekriya ha ringraziato, attraverso l’assessore Pollinzi, il sindaco, l’amministrazione comunale e l’intera comunita’ di Crotone per la solidarieta’ dimostrata sin dall’immediatezza della tragedia. I familiari delle vittime hanno avvertito da subito la vicinanza del popolo crotonese che ha condiviso il loro immane dolore.

Non lo dimenticheranno mai. L’ambasciatore si e’ detto infinitamente grato per la solidarieta’ e l’accoglienza e soprattutto l’umanita’ di Crotone.

Ha ringraziato il sindaco per tutto quello che ha fatto per i familiari e per le vittime e ha auspicato di poter venire presto a Crotone per incontrarlo personalmente. L’assessore Pollinzi ha avuto modo anche di incontrare Jamshidi, che nella tragedia ha perso un cugino che in Afghanistan faceva il poliziotto e viaggiava insieme alla moglie e due figli di 3 e 7 anni, tutti deceduti.

“Nella sofferenza ho trovato nei crotonesi tanta fratellanza” ha detto Jamshidi.

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