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Maxi processo “Reset”: Dda chiede condanne pesanti per le cosche di ‘ndrangheta del Cosentino

È terminata questa mattina, nell’aula bunker di Castrovillari, la requisitoria della Dda di Catanzaro nell’ambito del maxi processo ‘Reset’ contro le cosche di ‘ndrangheta del Cosentino. I pubblici ministeri antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti hanno invocato nei confronti degli oltre 100 imputati condanne pesanti, da 1 a 30 anni, e chiesto per alcuni l’assoluzione.

L’ipotesi degli inquirenti è che a Cosenza e nell’hinterland fosse attiva una ‘confederazione’ di ‘ndrangheta, formata da cosche appartenenti a gruppi un tempo contrapposti, in particolare quello degli ‘italiani’ e quello degli ‘zingari’, oggi alleate e dotate di ‘bacinella’ comune. Il blitz di carabinieri, polizia e guardia di finanza, il più imponente finora eseguito sul territorio di Cosenza e provincia, portò, il 1 settembre 2022, all’applicazione di più di duecento misure cautelari.

Alla sbarra figurano esponenti posti al vertice di tale ‘confederazione’ insieme ai loro presunti sodali e collaboratori. Tra gli imputati anche l’ex sindaco di Rende, Marcello Manna, per il quale la Dda ha chiesto la condanna a 10 anni.

Il Comune alle porte di Cosenza venne sciolto per mafia dal Viminale all’indomani dell’inchiesta. La sentenza di primo grado è attesa attorno alla metà di luglio.

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