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Presentazione acquisto del castello medievale del Comune di Terranova da Sibari

Correva l ’anno 2014 quando in campagna elettorale il candidato a Sindaco Lirangi proponeva nel suo
programma alla cittadinanza l’acquisizione del castello feudale al patrimonio comunale… era stato
considerato un immaginario, visionario…ma a distanza di meno di 10 anni la sua Amministrazione ha
realizzato quello che gli scettici consideravano opera impossibile. Finalmente diventa realtà l’ambizioso
progetto di consegnare ai cittadini terranovesi un bene storico di notevole importanza, non solo sotto
l’aspetto culturale architettonico, ma anche da un punto di vista sociale. L’importante maniero è collocato nel
centro geometrico dell’abitato, straordinario per dimensioni, forma e proporzioni, e nella cui struttura è
racchiuso lo sviluppo temporale di Terranova da Sibari e della sua comunità. Costruito con ogni probabilità
per scopi difensivi, andando a completare la cinta muraria che difendeva il centro dell’abitato, in
corrispondenza della zona in cui più insistevano le incursioni del tempo, il primo principe che ne ebbe
dimora, fu Boimondo di Tarsia (1160).
Nel corso dei secoli, esso passò di mano in mano dai feudatari della famiglia TARSIA, ai RUFFO, ai
SANGINETO, ai SANSEVERINO ed in ultimo agli SPINELLI. Nel 1478 all’interno del maniero si verificò
un evento di risonanza nazionale, vi morì per avvelenamento Enrico d’Aragona, figlio del Re Ferrante,
successivamente dopo il 1487, con la congiura dei baroni, di cui ispiratore fu il Principe Geronimo
Sanseverino, il feudo di Terranova ne ebbe a soffrire fino alla comparsa di Carlo V, che ristabilì la Signoria
con la reintegra a favore del Principe Pietro Antonio Sanseverino.
Con l’avvento dei Principi Spinelli nel 1619, inizia il periodo migliore di Terranova. I nuovi feudatari
trasformano l’originaria fortezza in palazzo residenziale, rendendola dimora principesca. Tra i disegni più
ambiziosi della famiglia Spinelli risalta senz’altro, la raccolta di libri e strumenti scientifici da primato in
tutto il Regno di Napoli, definita nell’opera del BARRIO “celeberrima biblioteca” e di cui il Principe
Francesco Spinelli nella seconda metà del 1600, ne affidò la cura e il riordino al carmelitano Elia Astorino,
che proprio nel castello vi morì il 4 aprile 1702.
La collezione fu trasferita a Napoli, insieme con tutti gli strumenti matematici e rarità scientifiche, e
presentata al pubblico il 22 luglio del 1747 per ordine del principe Ferdinando Vincenzo Spinelli, figlio di
Carlo Francesco Spinelli.
L’acquisizione del Castello da parte dell’Amministrazione Comunale, nasce anche con l’intento di
valorizzare un bene storico e architettonico, e non come attività fine a sé stessa, ma rappresenta un modo
intelligente ed efficace per trasformare la stessa idea, in una sorta di volano di crescita, non solo culturale
ma, soprattutto economica. Non a caso nelle settimane scorse, Terranova da Sibari, ha ottenuto il prestigioso
riconoscimento di “Comune di Eccellenza” destinato alle amministrazioni comunali che si sono distinte per
particolari progetti innovativi e verrà inserito nel progetto dei ComuniItaliani & Ambasciatori d’eccellenza.
In quest’ottica si inserisce l’intera azione volta a rendere fruibile lo stesso bene architettonico, mettendo in
campo tutta una serie di iniziative ed obiettivi, che mirano alla:
 Rievocazione storica di eventi accaduti a terranova da sibari nel corso dei secoli, attraverso la
realizzazione di percorsi sensoriali in costumi d’epoca;
 Realizzazione di un percorso multimediale all’interno del castello e delle stratture annesse
all’antico maniero;
 Riportare in forma itinerante la gia’ famosa biblioteca spinelli, oggi inglobata nella biblioteca
nazionale di napoli, nel castello di terranova da sibari.
Il castello che insiste nella maestosa Piazza Vittorio Emanuele III, è da sempre simbolo di identità, di
appartenenza, e genera da sempre un legame fortissimo con i suoi cittadini.
Non è stato un percorso facile – afferma il primo cittadino – ma abbiamo avviato le interlocuzioni
necessarie con gli attuali proprietari, con gli organi reginali e nazionali, e alla fine le nostre idee e
motivazioni hanno avuto approvazione. Oggi ciò che sembrava impossibile diventa realtà. Con immenso
orgoglio il prossimo 13 dicembre nel corso di una conferenza stampa, consegneremo simbolicamente le
chiavi del castello alle nuove generazioni, lasciando nelle loro mani un’eredità inestimabile.
La conservazione di questo bene, memoria storica del nostro borgo, impone interventi di restauro,
valorizzazione e fruizione pubblica, già avviati con il Progetto elaborato dall’Ufficio Tecnico Comunale e
che renderà questo bene storico-architettonico, centro di sviluppo culturale non solo per Terranova da Sibari,
ma dell’intero territorio calabrese, oltre che depositario dei fasti dell’antica Sibari, di cui Terranova da Sibari
ne rappresenta la sua continuità storica dopo la sua distruzione avvenuta oltre due millenni orsono.

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