“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Il vescovo di Cassano: “Troppi giovani calabresi costretti a migrare”

C’è un problema in Italia di accoglienza degli immigrati ma anche la realtà di alcune terre da dove partono tuttora migranti italiani. Lo ha sottolineato mons. Francesco Savino, vice presidente della Conferenza episcopale italiana e vescovo di Cassano all’Jonio, presentando in Vaticano il messaggio del Papa per la Giornata del Migrante e del Rifugiato (24 settembre) dal titolo “Liberi di scegliere se migrare o restare”.

“Come vescovo di Calabria, ricordo innanzitutto a me stesso, che il nostro è un Paese non solo di accoglienza, ma anche di partenza. Ogni anno sono più gli italiani che partono dei migranti che arrivano. Vengo da una terra nella quale allora risuona dirompente il titolo di questo messaggio. Penso alle migliaia di giovani che lasciano ogni anno la Calabria per andare lontano: magari fossero liberi di rimanere, di restare!”.

“Naturalmente il messaggio del Papa si riferisce con molta precisione a partenze ancor più drammatiche: vere e proprie fughe da conflitti, persecuzioni, disastri ecologici e umanitari, uomini, donne e bambini per cui manchiamo talvolta di conoscenza e compassione”, ha aggiunto il vescovo della Calabria. Monsignor Savino ha poi ricordato la recente tragedia di Cutro: “ho sperimentato il naufragio dell’umanità davanti a tante vittime”.

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