“Se non siamo audaci, il che non è sinonimo di irresponsabili, se non siamo terribilmente audaci con i nostri sogni e non crediamo in loro fino a renderli realtà, allora i nostri sogni appassiscono, muoiono, e noi con loro” - Luis Sepúlveda
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Cosenza: quattro arresti per coltivazione di sostanze stupefacenti

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza, nei confronti di 4 soggetti (2 in stato di detenzione in carcere, 1 in stato di detenzione domiciliare ed 1 con obbligo di dimora nel comune di residenza) a vario titolo
indagati per il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti. Nel corso delle indagini risultano deferiti anche ulteriori 3 soggetti indagati anch’essi per le medesime fattispecie e reati ambientali.

L’operazione antidroga, coordinata dalla Procura di Cosenza e condotta dai Finanzieri del Gruppo Cosenza, è stata avviata a seguito di intensa attività informativa, opportunamente supportata da indagini tecniche, servizi di osservazione e pedinamento, nonché attraverso escussioni testimoniali, che hanno consentito di ricostruire uno strutturato gruppo locale dedito alla coltivazione di cannabis per la successiva produzione di stupefacente.

Nel corso delle investigazioni le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro – in distinti
interventi – 3 piantagioni allocate in aree impervie della Provincia, necessitando del supporto delle componenti specialistiche aeronavali e del soccorso alpino della Guardia di Finanza, oltre all’utilizzo, durante le fasi di indagine, anche di droni.

Le intercettazioni degli indagati hanno evidenziato come il dominus, già con precedenti
specifici in materia di stupefacenti, ricercasse terreni da utilizzare per la coltivazione della
cannabis non solo in considerazione della loro peculiare localizzazione, ma anche in
funzione del particolare stato di disagio economico dei proprietari, ai quali veniva promesso
l’acquisto a breve termine degli appezzamenti.

Le piante e lo stupefacente sequestrato avrebbero reso un quantitativo stimato di 800 chili di marijuana, che, venduta al dettaglio, avrebbe consentito un illecito guadagno di circa 4
milioni di euro.

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