“Non sappiamo se essere più sconcertate o deluse. Certamente siamo indignate per l’incredibile notizia che abbiamo attinto dagli organi d’informazione sulla determinazione dei responsabili della sanità regionale, con Decreto Commissariale n. 99, assunta il 30 Agosto 2022 scorso, di riconoscere, anche a San Giovanni in Fiore tra le altre, ad una struttura sanitaria privata “l’accreditamento provvisorio per prestazioni ambulatoriali della branca specialistica di diagnostica per immagini: radiologia tradizionale: Ecografia, RMN, MOC, Mammografia e chirurgia ambulatoriale”.
Contraddicendo vistosamente e senza alcun pudore, quanto ripetutamente confermato, anche a ” Donne e Diritti “, in diverse occasioni anche pubbliche, con questa scelta persiste una logica ed una visione miope tendente a smantellare il nostro Ospedale ed a mercificare ulteriormente la salute dei Sangiovannesi, dei silani e di tutti i calabresi. Constatiamo drammaticamente che perfino gli impegni formalizzati vengono smentiti e disapplicati senza alcuna motivazione logica. Ricordiamo a noi stesse ed a tutti che con DCA n. 183 del 19 Dicembre 2019 furono assegnati all’ASP di Cosenza i fondi per acquistare il mammografo per il presidio ospedaliero di San Giovanni in Fiore. Da allora tanto tempo è passato per approdare a questa sciagurata scelta. Noi siamo nate come associazione per difendere il nostro diritto alla salute, per veder rilanciato il nostro Ospedale con i servizi minimi di assistenza, ci siamo battute per ottenere impegni certi e non possiamo accettare supinamente che tutto venga contraddetto e svilito. Non è certamente con queste scelte che si pone fine al degrado del SSN e si contrastano speculazioni e inefficienze. Noi vogliamo che al nostro ospedale venga installato il Mammografo e tutta l’altra strumentazione tecnologica necessaria a potenziarne le prestazioni. Non abbiamo nulla contro la sanità privata sussidiaria. Certamente, però non condividiamo la svista di chi dichiara di agire per restituire centralità al servizio sanitario pubblico, addirittura rivolgendosi ad agenzie internazionali per acquisire competenze e professionalità mediche, e poi prende decisioni come queste.
Facciamo appello perché tutto venga rivisto e siamo pronte a riprendere le nostre lotte.
Vogliamo che il nostro Ospedale funzioni e non diventi un ennesimo rudere sociale”.
Così in una nota l’associazione “Donne e Diritti” di San Giovanni in Fiore.