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Corigliano-Rossano (CS), Fortunato e Amarelli: “Combattere l’oicofobia dai banchi di scuola”

“Proporre nelle scuole di ogni ordine e grado la lettura de La Calabria delle meraviglie del giornalista e scrittore Arcangelo Badolati per far prendere consapevolezza dal basso, alle nuove generazioni e non solo, dell’immenso patrimonio di bellezza, uomini e donne che hanno contribuito a scrivere la storia dell’umanità, di cui è intrisa la nostra terra. La cultura e la conoscenza erano e restano l’antidoto ed il vaccino contro quella sottile malinconica fobia che abbiamo chiamato oicofobia.”

È quanto dichiarano Fortunato e Margherita Amarelli, amministratore delegato e direttore commerciale e marketing dell’esperienza imprenditoriale che nei giorni scorsi ha ospitato, nell’Auditorium Alessandro Amarelli, all’interno del Concio, il partecipato incontro con l’Autore; l’ultimo dell’edizione 2022 della rassegna Estate al Museo, format che si è confermato essere vincente.

Dall’esposizione OICOFOBIA – Santiago Ydáñez nella Calabria Straordinaria, evento-provocazione promosso dall’associazione Otto Torri sullo Jonio per i suoi primi 25 anni, inaugurato a luglio e conclusosi a ferragosto all’esercizio letterario di Badolati su un tema contrapposto a quello della ‘ndrangheta. È la parabola che ha accompagnato questa nuova rassegna promossa dalla plurisecolare esperienza familiare ed imprenditoriale Amarelli.

Schietto, diretto, senza filtri, ma allo stesso tempo fortemente emozionante. È così che si è presentato il testo di Badolati attraverso l’attenta introduzione di Ginevra Vercillo e l’interpretazione dell’attrice cosentina Federica Montanelli.

La Calabria delle meraviglie, edito dalla Pellegrini, con prefazione di Lucio Presta racconta nelle sue oltre 250 pagine, come in ogni luogo caratterizzato dalla presenza delle ‘ndrine esistano, al contrario, cose meravigliose. È uno studio che consente al mondo di guardare alla regione con un occhio finalmente diverso. Badolati dimostra come la Calabria sia ricca di città sepolte, miti omerici e grandi siti archeologici. E come sia stata patria di legislatori, architetti, poeti, condottieri e atleti dell’antichità. Terra di Papi dimenticati, di Santi ed eremiti, di greci e bizantini. Madre segreta dei Bronzi di Riace e del Toro cozzante di Sibari, come dei misteriosi monumenti di pietra di Nardodipace, Stilo, Campana e Davoli. È la Calabria dei marcatori identitari distintivi raccontata poco. Da Thurii, la città disegnata per ordine di Pericle da Ippodamo da Mileto, l’urbanista più famoso del mondo ellenico; Thurii, che sorse nella Sibaritide, amata dai filosofi Protagora ed Empedocle così come dall’oratore Lisia e che dette i natali al più importante degli imperatori romani, Cesare Ottaviano Augusto, chiamato per questo il thuriino. La Calabria è pure la patria di Zaleuco da Locri, il primo legislatore dell’umanità. A Scilla può invece ricondursi l’opera di Omero che vi colloca nell’Odissea il passaggio drammatico di Ulisse.

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