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Telemedicina nelle farmacie calabresi: un modello nazionale interrotto. Federfarma: “A rischio un presidio di salute essenziale, ma la Regione ha fatto la sua parte fino in fondo”

In Calabria, il progetto sperimentale di Telemedicina nell’ambito della Farmacia dei Servizi, riconosciuto a livello nazionale come modello di sanità territoriale innovativa, è stato sospeso a partire dal 2 luglio a causa dell’esaurimento dei fondi statali dedicati alla sperimentazione.

Una sospensione che non deriva da scelte regionali ma dalla conclusione naturale delle risorse nazionali previste dagli Accordi Stato-Regioni.

La Regione Calabria, consapevole del valore del progetto, ha profuso ogni sforzo organizzativo, gestionale e finanziario per garantirne la prosecuzione fino all’ultima possibilità, assicurando la continuità del servizio ben oltre i limiti di copertura originariamente previsti.

Nel solo 2024, le farmacie territoriali hanno erogato oltre 40.000 prestazioni diagnostiche in telemedicina (ECG, Holter, spirometrie). Nei primi quattro mesi del 2025, nonostante le risorse in progressivo esaurimento, sono state effettuate altre 22.000 prestazioni convenzionate, confermando una crescente domanda da parte della popolazione. Il progetto ha incluso anche la campagna vaccinale antinfluenzale e anti-Covid, che ha visto nelle farmacie l’unico presidio capillare attivo anche nelle fasi critiche.

“Abbiamo ottenuto risultati straordinari: diagnosi precoci di fibrillazioni atriali, aritmie, ipertensioni silenti, riduzione concreta delle liste d’attesa e accesso più rapido alle cure,” dichiara il presidente di Federfarma Calabria, Vincenzo Defilippo. “L’interruzione, dettata esclusivamente dalla fine dei fondi nazionali, non può spezzare un modello che ha già dimostrato di funzionare. La Regione Calabria ha fatto tutto il possibile per portarlo avanti: ora serve una risposta immediata a livello nazionale.”

I dati parlano chiaro:

·       17,36% degli ECG ha rilevato alterazioni clinicamente rilevanti;

·       Oltre 1.000 pazienti con fibrillazione atriale sono stati tempestivamente avviati alla presa in carico specialistica;

·       45,9% dei monitoraggi pressori ha evidenziato profili a rischio cardiovascolare;

Le prestazioni hanno raggiunto in modo capillare anche le aree interne più svantaggiate, decongestionando ospedali e pronto soccorso.

“I farmacisti calabresi hanno dimostrato di saper rispondere con competenza, tempestività e spirito di servizio a bisogni sanitari reali,” aggiunge il segretario regionale Alfonso Misasi. “Abbiamo salvato vite umane. Ora è indispensabile che le Istituzioni centrali facciano la propria parte, rifinanziando un progetto che non può e non deve fermarsi.”

Federfarma Calabria ha rivolto un appello formale alla Struttura Commissariale e alla Presidenza della Regione affinché si apra un canale istituzionale con il Governo e il Parlamento per il rifinanziamento, anche temporaneo, dei servizi e venga valutata l’attivazione di misure straordinarie regionali per la prosecuzione del progetto almeno fino alla fine del 2025.

Federfarma Calabria ha evidenziato la necessità che si lavori per l’integrazione strutturale della telemedicina in farmacia nella rete sanitaria territoriale, andando oltre la logica emergenziale della sperimentazione.

Il modello calabrese non è più un esperimento: è una realtà funzionante, sostenibile e replicabile. Una sanità che non aspetta il cittadino, ma va incontro alle sue esigenze – ovunque esse si trovino.

“Le farmacie calabresi hanno fatto la loro parte fino in fondo – concludono Defilippo e Misasi– ora tocca al livello nazionale e regionale garantire la continuità di una rete che ha dimostrato di saper fare sanità vera, vicina e concreta.”

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