Un excursus sulle principali trasformazioni della politica in Italia dagli anni ’90 ad oggi, partendo dai primi anni del secondo dopoguerra fino al passaggio cruciale tra gli anni ’80 e gli anni ’90, segnati da diversi tentativi falliti di rendere il sistema politico italiano più agile ed efficace. In questo scenario, i credenti sono ancora chiamati a interrogarsi sulla loro presenza nel mondo e nella storia, attingendo alla tradizione e interfacciandosi con le sfide del presente. Ne ha parlato Luca Diotallevi al primo dei tre incontri del forum di Dottrina Sociale della Chiesa promossi dalla diocesi di Lamezia Terme.
Discernimento e scelte politiche inevitabilmente implicano un conflitto che – ha spiegato Diotallevi – “è un fatto normale, sanissimo, se ben regolato e limitato. La pace sociale, per noi cattolici, non significa alzare bandiera bianca ma è regolare il conflitto salvaguardando la dignità delle persone”.
Per il professore universitario “il cristianesimo non è uno sport semplice. La fede cristiana implica stare nella complessità della realtà. Se abbiamo bisogno di un’ideologia in cui trovare conforto e consolazione, certamente non possiamo ricercarla nelle nostre chiese dove contempliamo il Mistero di un Dio che si è fatto carne”. Una netta differenza, dunque, tra l’ideologia “che semplifica la realtà, fa apparire le realtà complesse come semplici e accomodanti” e la fede cristiana che “accetta la complessità. Abituiamoci alla complessità senza la quale perdiamo pezzi importanti di realtà e pezzi importanti di Vangelo. Credere è cogliere dove e in che modo il Signore sta operando in questo momento nella storia e cercare di aderirvi con la vita”.
Passando in rassegna diverse figure di cattolici che hanno contribuito alla costruzione della Repubblica, come don Sturzo, De Gasperi, Dossetti, Montini, Fanfani, sottolineando anche nel mondo cattolico italiano la distinzione tra la visione della politica legata all’idea di pòlis e quella legata all’idea di cìvitas, Diotallevi parla della libertà come “condizione spirituale fondamentale del credente che è impegnato in politica. Il credente si rapporta alla politica con la consapevolezza di chi sa che può contribuire a costruire un “pezzetto” di bene comune, che però sarà pieno e definitivo solo nell’ultimo giorno”. Un impegno credente nella vita della società che – ha rimarcato Diotallevi – “non è solo ‘per partecipare’. La moralità della politica sta nel ricercare la vittoria, non a qualsiasi prezzo, ma vincere salvaguardando le proprie idee: questa è la condizione della coerenza.” Plauso da parte del professore all’iniziativa della Scuola Biblica Diocesana, voluta dal vescovo Serafino Parisi, che “tocca da vicino i temi che stiamo affrontando questa sera. La lettura della Bibbia ha a che fare con la realtà che viviamo e nella quale operiamo. La presenza di numerosi amministratori questa sera conferma quell’approccio formativo che, per noi cattolici, non viene prima dell’impegno, come nell’ideologia, ma è un’azione continuativa: teoria e prassi camminano insieme”. Spazio anche a temi di stretta attualità, come la guerra, rispetto alla quale “la dottrina sociale della Chiesa non indica il pacifismo o la resa incondizionata al più forte come via d’uscita, ma individua nella deterrenza la strategia per fermare la spirale della guerra”.
In un momento storico in cui – ha concluso Diotallevi – “tutto è diventato molto più difficile, ciò che ci consegna la Chiesa è attualissimo. E ci consegna un modo di agire nella vita politica e sociale: fare le cose insieme per uno stesso scopo, essere disponibili a battersi per raggiungere un risultato di cui probabilmente beneficerà anche chi non ha lottato o chi magari era contrario. Fare cose insieme significa scoprire che l’anima della politica è la generosità”.
L’incontro è stato introdotto dal vescovo mons. Serafino Parisi che ha ringraziato i numerosi amministratori e persone impegnate nella vita politica, provenienti da Lamezia e da diversi comuni del comprensorio lametino, sottolineando ancora una volta lo scopo “su quale servizio siamo chiamati a dare nella storia come credenti e che tipo di servizio ci aspettiamo”. Un percorso in continuità con il tema del terzo anno della Scuola Biblica Diocesana: ‘liberazione e presenza dei credenti nella storia”.
L’organizzazione degli incontri del forum è coordinata dall’ équipe guidata dal vicario episcopale per la pastorale don Leonardo Diaco.
Prossimi incontri del forum: venerdì 29 novembre con l’avvocato Eugenio Scagliusi sul tema “Vocazione alla politica. Esigenza e valore di un impegno eticamente orientato” e il 22 dicembre con il docente Matteo Truffelli sul tema “L’oblio della rappresentanza politica. Come favorire una partecipazione attiva”.