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Giorno della memoria: medaglia d’onore a Rinaldo Rovito, calabrese prigioniero in Germania scomparso a 64 anni

Il prefetto di Catanzaro Enrico Ricci, nell’ambito delle iniziative commemorative in occasione del “Giorno della Memoria”, ha consegnato stamane la Medaglia d’Onore, riservata ai “Cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto e per l’economia di guerra” concessa dal Presidente della Repubblica Italiana, alla memoria, a Rinaldo Rovito nato ad Isca sullo Ionio il 14 aprile 1920 e deceduto a Badolato nel 1984. Alla cerimonia hanno partecipato il figlio di Rovito, Domenico, il sindaco di Isca sullo Ionio Vincenzo Mirarchi e alcuni altri familiari.

“Nell’occasione sono stati ricordati – è detto in una nota della Prefettura – i momenti salienti della vita dell’insignito, profondamente segnati dai tragici eventi che hanno accompagnato parte della sua esistenza. In particolare, Rovito, caporale del 34° Fanteria di Fossano, ha subito un periodo di prigionia in Bassa Sassonia, dal 9 settembre 1943 al 6 giugno 1945.

Chiamato alle armi il 30 dicembre del 1942, Rovito fu destinato a Fossano per poi essere trasferito nel 1943, al 178° Gruppo Contraereo “Vicenza” di stanza a Rovereto. Il 9 settembre dello stesso anno fu catturato dai tedeschi e deportato in un campo di prigionia e lavoro in Germania, dove rimase fino all’8 maggio del 1945, costretto a vivere in condizioni precarie, tra lavori forzati e inadeguate condizioni igieniche ed alimentari.

Ancorchè liberato, fu trattenuto dalle Forze Armate Alleate fino al giugno dello stesso anno e nel mese di novembre del 1945 venne definitivamente congedato dal Distretto Militare di Catanzaro. “Rinaldo Rovito – è detto in una nota della Prefettura – è stato insignito della Croce di Guerra per internamento in Germania e del distintivo di liberazione.

Nei suoi racconti è sempre emersa la grave sofferenza patita anche per il rientro in patria, avvenuto affrontando un lungo ed estenuante viaggio verso la Calabria, utilizzando mezzi di fortuna e percorrendo anche molti chilometri a piedi. Giunto finalmente a destinazione il suo peso corporeo non superava i 35 Kg. Tornato finalmente alla vita civile, al termine del secondo Conflitto Mondiale, si è sposato ed ha avuto due figli, ha insegnato per molti anni nelle scuole elementari, avendo precedentemente conseguito la Maturità Magistrale, poiché la guerra aveva interrotto gli studi universitari intrapresi. E’ prematuramente scomparso all’età di 64 anni”.

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