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Catanzaro, Riccio: “L’allargamento dell’offerta formativa alla Magna Graecia e l’accademico equivoco del professor Sindaco Fiorita”

“Quanta retorica sono costretti a leggere i catanzaresi sulla vicenda facoltà di medicina a Cosenza. E dire, anzi e ridire, che è dal 2020 che la voce, inascoltata,  di qualcuno aveva fatto un po’ da Cassandra sul pericolo imminente. E ora? Come sempre, per l’ennesima volta, si dà la colpa agli altri per responsabilità che sono esclusivamente di amministrazioni che si sono succedute e l’ultima non fa eccezione, che hanno trattato l’Università come un corpo estraneo rispetto alla città e hanno permesso all’Ateneo di crearsi una sorta di zona franca in cui non deve dar conto a nessuno, amministratori cittadini compresi. Abbiamo avuto già modo di dirlo e lo ripetiamo. Non due ma dieci facoltà di medicina, se questo deve servire a far sì che i giovani non debbano lasciare la Calabria. Ma nello stesso tempo la Calabria deve diventare regione europea e Catanzaro, che ne è il capoluogo, deve mettersi alla guida di una rivoluzione culturale vera. I giovani non hanno più alcun tipo di barriere fisiche e geografiche, il problema è un altro, che da Catanzaro scappano per non tornare, dalle altre città della Calabria, vanno via per un po’, per fare esperienze , ma poi tornano per investire i loro saperi.

Fa anche un po’ sorridere che a difendere la facoltà di Medicina a Catanzaro, sia un sindaco che dell’Unical è docente e che usa, un po’ artatamente l’espressione “allargare l’offerta didattica”, quasi a dire “Ok prendetevi medicina ma dateci altro” , così giusto “per non guastarsela” con il suo vero datore di lavoro. E qui si gioca l’accademico equivoco Fiorita. Perché qualcosa arriverà a Catanzaro. I corsi di laurea in estetica, gastronomia e veterinaria. Che, a ben guardare in altri atenei , hanno pochissimi iscritti. Abbiamo quindi venduto una Ferrari per una 500 (con tutto il rispetto per le auto Fiat).

Fa quindi sorridere l’ingenutià, forse neanche malevola, del sindaco Fiorita, il quale, pensando che i cittadini siano tutti un manipolo di creduloni, cerca di confondere le acque, pensando in prospettiva, ma la sua prospettiva ed il suo futuro all’interno dell’ Unical . Avrei apprezzato di più , e lui ne sarebbe uscito anche meglio al

di là del Sansinato, se avesse detto “Salutiamo con favore l’apertura di un nuovo corso di laurea  di medicina a Cosenza, e lo facciamo da calabresi, ma ci impegneremo perché gli studenti scelgano Catanzaro, (magari proponendo l’attivazione di un corso di medicina totalmente in lingua inglese) per il suo Ateneo certo, ma perché sarà una città Smart a misura di giovani”.

Ecco cosa avrebbe dovuto dire un sindaco, o

la rappresentante dell’azionista di maggioranza a Palazzo De Nobili. E invece nulla di tutto ciò. Assistiamo ai ragazzi di alcuni licei del capoluogo che dopo le feste parteciperanno addirittura ad un Open Day organizzato a Rende, parliamo di giovani e università, ma non parliamo la lingua dei giovani. Unica  voce credibile che si è sollevata dalla politica locale è stata quella di Filippo Pietropaolo, che si è alzato dalla sedia di assessore della giunta Occhiuto per restare in piedi a difesa di una istituzione culturale che è fondamentale per la città.

Tutto ciò è paradossale. E allora, siccome ognuno deve guardare in casa propria, la sfida noi non lanciamo al lametino De Sarro che, come è nella logica dell’Università intesa come livello superiore, risponde a ordini di cui non possiamo conoscere la sostanza, la nostra sfida è al sindaco Fiorita. Faccia diventare Catanzaro città appetibile per i giovani, fitti calmierati, cioneforum, teatro accessibile, strutture fruibili, trasporti agevolati, impianti sportivi a norma e funzionanti,  un sistema bibliotecario smart, servizi H24,   crei un tavolo permanente “Catanzaro città giovane” e inviti i giovani, senza alcuna distinzione politica. Faccia venir voglia di stare a Catanzaro, di studiare a Catanzaro, di farsi adottare da Catanzaro. Solo così iniziative di altre città, che possano riguardare medicina o qualsiasi altra facoltà, diventeranno marginali rispetto ad un “progetto studio Catanzaro”. La sfida è a lei signor Sindaco. Quella elettorale l’ha vinta. Su quella governativa è davvero ancora al palo”. Lo afferma in una nota il consigliere comunale di Catanzaro, Eugenio Riccio.

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