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Princi: “Cultura motore dell’innovazione e della competitività europea. La Calabria e il Sud al centro delle sfide future”

“La cultura è il motore dell’innovazione e della competitività europea. Per essere più forte, l’Europa deve ripartire dai territori e dal loro patrimonio culturale e identitario, riconoscendoli come leve di crescita e coesione”. Lo afferma l’europarlamentare Giusi Princi, che oggi a Roma ha partecipato al convegno “Rapporto Draghi 2024. Innovazione, cultura e opportunità dei fondi europei”, promosso dal Parlamento europeo in Italia e dall’Associazione Civita. In qualità di membro della Commissione per la Cultura e l’Istruzione del Parlamento europeo, l’eurodeputata ha preso parte a un confronto di alto profilo che ha visto la presenza di illustri relatori, tra cui il Vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto.

“Quando parliamo di cultura – prosegue l’On. Princi – non stiamo parlando di un settore tra gli altri ma della condizione per cui un Paese resta competitivo, un territorio diventa attrattivo e la democrazia si mantiene viva. Il Rapporto Draghi ricorda esattamente questo: l’Europa rischia di perdere il passo non solo perché innova meno, ma anche perché non investe abbastanza nel proprio capitale umano, nella propria creatività, nella capacità di generare valore attraverso la conoscenza. La cultura in Europa conta oltre 7,9 milioni di lavoratori, due milioni di imprese, un contributo al valore aggiunto europeo superiore a molti comparti industriali tradizionali e una straordinaria capacità di attivare filiere. Non esiste, dunque, un’Europa innovativa senza un’Europa culturale forte. Eppure, nel nostro continente oggi si registra un deficit a cui bisogna necessariamente far fronte: la carenza di competenze. Secondo i dati della Commissione, infatti, il 30% dei quindicenni europei – evidenzia – non raggiunge il livello minimo in matematica e un quarto di loro fatica in lettura e scienze. Il calo delle competenze di base è direttamente collegato alla carenza di insegnanti qualificati, in particolare nelle discipline STEM. L’Unione delle Competenze – prosegue – su questo tema prevede un salto di qualità attraverso un’Agenda europea per gli insegnanti e i formatori, per rendere la professione più attrattiva, un quadro comune europeo per le competenze dei docenti, per rafforzarne la preparazione sulle tecnologie emergenti e favorire sviluppo professionale continuo, nuovi obiettivi STEM, per aumentare iscrizioni e presenza femminile nei corsi”.

Poi l’europarlamentare Giusi Princi fa riferimento alla sua terra, il Sud Italia e in particolare la Calabria.

“Se c’è un luogo d’Europa in cui la sfida di Draghi si gioca con più forza, quello è proprio il Mezzogiorno. Un territorio – spiega – dove la cultura non è un ‘settore’, ma una risorsa profonda: borghi, paesaggi, archeologia, tradizioni, università, giovani altamente formati che troppo spesso partono perché non vedono possibilità.

La Calabria – continua – ha un patrimonio straordinario, una storia ultramillenaria, una posizione geografica strategica, borghi unici che occorre riqualificare e può dimostrare chiaramente che cultura e innovazione non sono mondi paralleli ma due strade che convergono: i porti possono e devono diventare hub tecnologici, i borghi sono laboratori culturali, le università rappresentano infrastrutture strategiche e le imprese creative trasformano identità in valore economico. La politica di coesione, quindi, è fondamentale per colmare i divari, attrarre i talenti, dare ai territori più fragili la possibilità di competere, non solo di sopravvivere, attraverso la formazione del capitale umano, lo sviluppo della capacità amministrativa e politiche serie e concrete per il lavoro. La coesione deve, dunque, essere realmente lo strumento mediante il quale ridurre i divari e riqualificare i nostri magnifici borghi. Lo stiamo facendo in Calabria dove il governo regionale, guidato dal Presidente Roberto Occhiuto, sta investendo nel presente e nel futuro della regione partendo proprio dalla cultura quale pilastro strategico di sviluppo. In questa direzione – aggiunge l’europarlamentare calabrese – si muove anche l’Europa, che ha posto la cultura al centro delle proprie priorità. Nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, la Commissione ha assegnato al programma AgoraEU, dedicato a cultura, media, valori e società civile, 8,6 miliardi di euro. La ‘Bussola della Cultura’, recentemente pubblicata – conclude Giusi Princi -, rappresenta un passo decisivo per valorizzare creatività, libertà artistica e innovazione come assi portanti delle politiche europee”.

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