Due giorni di studio tra la Costa Viola e Gerace sul tema “Vigneti eroici e vigneti storici – La viticoltura di montagna e della tradizione in Calabria”, nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale “Il giardino dei vitigni”, che vede il Gal Terre Locridee capofila di un ampio partenariato con i GAL calabresi Batir, Kroton, Area Grecanica, STS, e Gal Adril del Portogallo.
Dopo le visite ai vigneti, si sono tenuti, a Scilla e Gerace, due convegni partecipati e appassionati: specialisti del settore si sono confrontati facendo emergere l’esigenza di tutelare e valorizzare piante speciali come i vitigni eroici che crescono su altitudini e terreni impervi, dove la viticoltura è praticata con la resilienza e la passione di chi li cura, e quelli storici che attraversano anni e anni di tradizione radicata nel passato. Uno dei temi centrali è stato l’appello al riconoscimento ufficiale dei vigneti eroici e storici in Calabria, secondo quanto previsto dalla Legge 12 dicembre 2016, n. 238, art. 7, attraverso l’istituzione di elenchi regionali, fondamentali per salvaguardare un patrimonio che non solo arricchisce il paesaggio e la cultura della nostra regione, ma apporta anche un forte impatto positivo sull’economia locale.
L’evento di Gerace, ospitato nella Sala degli Arazzi del Museo Diocesano, ha visto la presenza di numerosi produttori vitivinicoli, tra i quali Vincenzo Vozzo, presidente del Consorzio dei vini reggini, e Adele Lavorata, presidente del Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle Viti e del Vino Doc Bivongi. Presente anche il direttore del Gal Batir, Fortunato Cozzupoli.
Ad aprire il convegno, il Consigliere d’amministrazione del Gal Terre Locridee, Ettore Lacopo, che ha portato i saluti del presidente Francesco Macrì, assente per impegni improrogabili, e ha sottolineato la necessità di un’azione sinergica tra istituzioni, in particolare con la Regione Calabria, per dare forza al patrimonio vitivinicolo del territorio. Domenico Ferrara, dirigente del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari, ha poi ribadito l’impegno delle istituzioni regionali in un settore ritenuto vitale per l’economia dell’intero territorio.
Il direttore del Gal Terre Locridee, Guido Mignolli, ha introdotto l’incontro spiegando come il progetto si basi sul valore della cooperazione regionale e internazionale e quanta strada sia possibile fare ponendosi traguardi importanti, pensando a produttività e turismo legati al vino, nella dimensione internazionale. E proprio la presenza di Francisco de Calheiros, presidente del GAL Adril, anche produttore vinicolo d’eccellenza, ha rafforzato il senso della cooperazione tra Calabria e Portogallo: Calheiros è infatti giunto nella Locride a quasi un anno dalla visita del Gal Terre Locridee nell’area dell’Adril e ha sottolineato l’importanza dello scambio e dell’unione per valorizzare i vigneti nelle diverse regioni d’Europa. Per il Cervim (Centro di Ricerca, Tutela e Valorizzazione della Viticoltura di Montagna), sono intervenuti il presidente Nicola Abbrescia e il direttore Roberto Gaudio, che hanno parlato dell’importanza di pratiche agricole sostenibili per i vigneti di montagna. Gennaro Convertini, esperto vitivinicolo dell’ARSAC (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura in Calabria), si è soffermato in particolare sulla necessità di far divenire la legge a tutela dei vitigni eroici uno strumento concreto, con l’istituzione del registro regionale dei vitigni. Il viticoltore Cosimo Murace, di Bivongi, ha testimoniato le difficoltà del comparto, in particolare appunto nel caso di coltivazioni in altura, e la necessità di essere sostenuti dalle istituzioni, portando la propria esperienza sul campo. Infine, Rocco Zappia, docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha concluso riprendendo i principali temi trattati per affermare la necessità di sostenere progetti come “Il giardino dei vitigni” e le azioni sinergiche tra istituzioni, viticoltori e Gal calabresi ed europei, come l’Adril, per poter davvero dare concretezza a un patrimonio d’eccellenza.
Le due giornate di studio hanno permesso di mettere in luce la grande valenza storica e culturale dell’universo vitivinicolo calabrese e internazionale: la Calabria vanta una tradizione millenaria di viticoltura di montagna e su questa può e deve puntare in chiave di sviluppo sostenibile e di turismo innovativo.