La sesta edizione dell’Ecoforum rifiuti Calabria di Legambiente, con la presentazione del dossier “Comuni ricicloni”, segue il filo rosso dell’esigenza di migliorare e risolvere, in concreto, le problematiche esistenti nel ciclo di gestione dei rifiuti. La transizione ecologica, in tutti i settori, per effetto della crisi climatica in corso, necessita di una decisa accelerazione. Una transizione che avviene a ritmi lenti, come quella che sta vivendo il territorio calabrese, significa, infatti, perdere la sfida della conversione ecologica. È su questi temi che questa mattina, nella sede della Cittadella regionale, si sono confrontati i tanti relatori intervenuti alle sessioni di lavoro dell’ecoforum dal titolo “Economia circolare- Lavori in corso”, organizzato da Legambiente con la partnership di Biorepack, Conai, Unirima e Calabra Maceri.
Anche quest’anno, in occasione dell’Ecoforum, è stato presentato il dossier “Comuni Ricicloni Calabria” che conferma la crescita della raccolta differenziata in regione con realtà territoriali che stanno progressivamente raggiungendo percentuali molto alte come Soveria Simeri, primo tra i Comuni rifiuti free, con l’88,5 %, seguito da Tiriolo e Frascineto. In Calabria, i Comuni Rifiuti Free, nei quali oltre all’alta percentuale di raccolta differenziata la produzione annuale pro-capite di secco residuo è inferiore a 75 kg, sono in totale 36 tra i quali, diversi raggiungono punti di eccellenza di oltre l’80% di raccolta differenziata.
Nei prossimi giorni saranno analizzati i dati che Arpacal ha aggiornato da qualche giorno e qualora dovessero emergere dati particolarmente rilevanti ai fini della classifica regionale dei comuni ricicloni e rifiuti free, saranno contattati i comuni per la consegna del riconoscimento e saranno aggiornati i dati sul Report, consultabile sul sito www.ricicloni.it, nella sezione “edizioni regionali”.
Nella classifica nazionale, la nostra regione, con i suoi 1.841.300 abitanti e 404 comuni, raggiunge una percentuale di raccolta differenziata del 54,6 %, contro una media nazionale che ormai tocca il 65,2%, come da dati Ispra 2022. Un dato che, pur segnando un piccolo incremento rispetto lo scorso anno, purtroppo ci lascia ancora nella parte finale della classifica nazionale. Un dato che non consente di raggiungere gli obiettivi, sempre più sfidanti, fissati dalla normativa comunitaria.
Sulla classifica incidono in maniera molto negativa, come da dati Arpacal sinora analizzati, i risultati, tra le città capoluogo, di Reggio Calabria che raggiunge appena il 18,1% (peggiorando ancora la propria performance dell’11% rispetto all’anno precedente) e di Crotone con il 22% ( seppure con un incremento del 4,4%). Il capoluogo più virtuoso è Vibo Valentia con il 69,9% (+ 3%) seguito da vicino da Catanzaro con il 69,2% ( -0,8%) e da Cosenza con il 62,4% (+ 0,3%). A livello di territorio provinciale, la più virtuosa è la provincia di Catanzaro con il 65,1% mentre la peggiore è quella di Crotone con il 39%.
“Alla luce del quadro emergente dal dossier “Comuni ricicloni” – afferma la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – la nostra Associazione ribadisce la necessità di una decisa accelerazione di tutti i processi regionali che possano incrementare percorsi virtuosi nella gestione del ciclo dei rifiuti: dalle attività ed iniziative per ridurre i rifiuti alla fonte, al riuso, al riciclo. Su tutto il territorio regionale, supportando i progetti attraverso percorsi di partecipazione della cittadinanza, occorre, celermente aprire i cantieri dell’economia circolare, costruendo impianti tecnologicamente avanzati per il trattamento, il riciclo e la valorizzazione dei rifiuti. Non smetteremo mai di sottolineare che la Calabria ha bisogno di una visione complessiva guidata dalla consapevolezza che i temi ambientali sono quelli che condizionano il presente, disegneranno il futuro e creeranno economia in grado di sviluppare occupazione di qualità in vari settori”.
Oltre alla premiazione dei comuni rifiuti free, menzioni speciali sono state assegnate anche ai comuni costieri che hanno superato il 75% di raccolta differenziata, ma che non sono ancora rifiuti free. Si tratta dei Comuni di Paola, Rocca Imperiale, Squillace e Ardore. A queste, si aggiungono altre menzioni per le best practies raccontate nel dossier e che riguardano le esperienze virtuose di Fare Eco, di R- accogliere, dell’I.I.S. ITG-ITI di Vibo Valentia.
“L’economia circolare – spiega la responsabile nazionale Comuni Ricicloni, Laura Brambilla – è una fase importante della transizione ecologica: non dobbiamo limitarci solo alla raccolta differenziata, ma bensì dobbiamo fare in modo che l’intero sistema, che vede coinvolti produttori, cittadini, enti, municipalizzate, impianti di trasformazione in materie prime seconde e il loro successivo mercato, possa funzionare in modo efficace. Per questo motivo riteniamo che ogni soggetto coinvolto abbia ancora ampi margini di miglioramento ma, per farlo, diventa fondamentale una visione d’insieme per consentire al massimo la circolarità dell’intero processo che oggi purtroppo, in Calabria, è ancora poco performante. Ed è questa la sfida che lanciamo alla Calabria, non possiamo più permetterci dei ritardi e le realtà virtuose protagoniste di questa giornata, dimostrano che si può fare la differenza oltre che la differenziata”.
Il primo focus, “Calabria lavori in corso”, moderato dalla responsabile nazionale Comuni Ricicloni, Laura Brambilla, ha visto la partecipazione di Salvatore Siviglia, dirigente dipartimento ambiente e territorio; Bruno Gualtieri, commissario straordinario dell’autorità rifiuti e risorse idriche Calabria; Michelangelo Iannone, commissario Arpacal; Francesco Sicilia, direttore generale Unirima; Carmine Pagnozzi, direttore generale Biorepack; Fabio Costarella, responsabile area progetti territoriali speciali Conai. Ha concluso i lavori, collegato da remoto, il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani.
La seconda sessione, “La Calabria che c’è già”, moderata da Emilio Bianco, coordinatore ecoforum regionali Legambiente sono intervenuti: Alessandro Cittadino, direttore tecnico Calabra Maceri e Servizi Spa; Massimo Gelli, presidente “R-accogliere” società cooperativa sociale; Rossana Melito, presidente “Fare eco”; Maria Gramendola, dirigente dell’I.I.S. ITG-ITI di Vibo Valentia.
Parchi rifiuti free
La gestione dei rifiuti, pur non essendo una competenza diretta degli enti gestori delle aree protette, se non viene realizzata in maniera corretta comporta degli effetti negativi per questi territori. Attraverso il progetto “Parchi Rifiuti Free” Legambiente promuove la corretta gestione dei rifiuti e l’accompagnamento dei Comuni delle aree naturali protette che hanno dei tassi di raccolta differenziata ancora troppo bassi. Inoltre l’associazione, d’intesa con le aree protette, promuove azioni di riduzione e la gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti per garantire una corretta tutela dell’ambiente e del territorio qualificando, al contempo, l’offerta turistica delle strutture e delle località interessate dalle aree protette.