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Alla Cittadella l’evento conclusivo di “Agenda Calabria”: “Lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto. Un piano ambizioso di politica economica”

di Gaia Serena Ferrara – “Lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto. Agenda Calabria è ispirato proprio a Bonomi. Abbiamo mantenuto un impegno. Prevede programmazione economia ancorata a un ambizioso piano di politica economica: la famosa programmazione unitaria”.

Queste le parole di Aldo Ferrara alla Cittadella in occasione della conclusione del convegno sul tema “Agenda Calabria. La bussola strategica per gli investimenti produttivi. Il piano d’azione”, promossa da Unidustria Calabria.

“Il presupposto sul quale nasce è l’analisi dei cicli di programmazione precedenti 2000-2020: a livello di impatto su crescita economica questi cicli non solo non stati efficaci ma tutti i principali parametri macroeconomici della nostra regione – continua Ferrara – sono sensibilmente peggiorati. È emerso in maniera impietosa proprio qualche giorno fa l’inefficacia e la lentezza della spesa. Probabilmente perché manca un disegno strategico preciso con cui legare le misure ma la sostanza è che è mancato l’impatto degli investimenti.”

“Non si poteva quindi sprecare un’altra occasione: è questo il momento di sporcarsi le mani.” Ha sostenuto.

“Nasce cosi il laboratorio Calabria, la prima volta che Confindustria ha offerto una progettualità economica tesa a far diventare la Calabria un battistrada che poggia sulle politiche di coesione. Tutto questo grazie a Carlo Bonomi che ha ispirato l’iniziativa, si è lanciato in questo progetto che oggi definiamo come ‘Agenda Calabria’. Non si contano più le volte in cui Bonomi è venuto in Calabria e credo che questo dimostri due cose: raramente ho visto un presidente cosi meridionalista, e questo lo dico perché dal Mezzogiorno e dalla Calabria sappiamo che può venire un beneficio per l’intero paese”.

Aldo Ferrara prosegue presentando tutti i protagonisti coinvolti in questo progetto, a testimonianza della grande sinergia che sta alla base di tutto il lavoro svolto, e continua facendo il punto della situazione sintetizzando i punti chiave del piano: “Il progetto si compone di una parte di analisi e ricerca economica e la seconda un piano d’azione. Elemento quantitativo insieme a quello qualitativo. Sono provenuti una serie ingente di dati da una serie di enti, camere di commercio centro studi, ecc. Questo piano è assolutamente attuale. Abbiamo realizzato focus specifici con gli imprenditori di tutte le province perché è indispensabile unire ad analisi scientifica la sporcizia dei cantieri. Devono emergere aspettative e fabbisogni che vanno bilanciati in modo tale che il piano non provenga nè dall’alto nè dal basso.”

In aggiunta ha affermato: “Questo piano non può poi non tenere conto del terreno di riferimento, quindi a livello regionale strutture infrastrutture mobilita sicurezza.”

Porto di Gioia Tauro. Leva di sviluppo Zes. Gli investimenti per la SS.106 in cui sono stati indirizzati i 3 milioni. Questi sono solo alcuni dei punti chiave.

“Ci sono poi cose che già funzionano e che ci hanno permesso di dimezzare i tempi. Anche la riqualificazione dell’area industriale è fondamentale perché ho sognato di migrare verso logiche di mercato.Questo piano serve per accendere i motori con gli investimenti e gli investitori in primo piano per attivare quel famoso moltiplicatore della spesa. Investimenti che poi investano su capitale umano.” Ha proseguito Ferrara.

L’Italia economicamente è un po considerata la Cenerentola d’Europa ma credo che fissando target ambiziosi possiamo contribuire a cambiare questa immagine. Credo che la capacità di mobilitazione della nostra regione, sia sociale che religiosa che istituzionale, e i valori che ne fanno parte e la animano, il portato di questi valori, siano il vero volto della Calabria che viene narrata all’esterno in maniera ingenerosa. Io credo che possiamo davvero fissare altissimi standard che non possiamo non raggiungere”.

Poi l’intervento di Fontana: “Un progetto innovativo dove le imprese si propongono come menti pensanti e produttrici di nuove idee e nuovi progetti. Le imprese e gli imprenditori hanno giocato e giocano un ruolo di primo piano nell’implementazione di questo piano di sviluppo.

Un piano che ovviamente parte dai punti forti e punti deboli della regione, esaminando le risorse a disposizione e collegandole alle azioni da fare. Nell’Agenda si prevedono dei piani d’azione concreti ai quali manca solo la conversione in termini legislativi.
La Regione Calabria ha il 58,4% del PIL pro capite nazionale e in 15 anni ha subito la crisi.
Però ci sono diverse specificità: il comparto alimentare ad esempio ha una quota superiore al dato nazionale.

Le imprese sono molto esposte ai rischi di mercato. E questo rende più fragile il tessuto imprenditoriale regionale. Altro elemento vistoso è la produttività, che in tutti i settori è al di sotto della media nazionale. La situazione pero si compensa con il costo del lavoro e quindi con il valore aggiunto rapportato a salari e stipendi.

I settori di punta sono alimentare ed esportazione al nord in ambito meccanico; i settori piu penalizzati sono quello infrastrutturale prima di tutto, perché la Calabria è affetta da un grave spopolamento e la popolazione presente sta divenendo sempre più anziana. Questo spopolamento infatti riguarda prettamente le fasce giovani, è come se in 15 anni fosse sparita una città di giovani pari alle dimensioni di Cosenza, per fare un esempio.

 

Dunque a livello di capitale umano la Calabria è in sofferenza, è uno dei problemi principali.
Nel 2030 la popolazione inattiva crescerà fino a 2/3 della popolazione regionale complessiva. Questo è certamente dovuto a una mancanza di opportunità nel nostro territorio, e inoltre anche la qualità di questo capitale umano sta scemando. La quota di laureati in Calabria è sempre inferiore negli ultimi anni, Giovani che non studiano non lavorano e non fanno formazione.

Il quadro sembra abbastanza fosco, in questi termini. Gli elementi positivi ancora sono esigui”.

“Per quanto riguarda le istituzioni, afferma che “la storia della regione non è straordinariamente positiva, emerge come dato negativo questo utilizzo delle risorse europee. Tra 2014 e 2020 metà le risorse disponibili utilizzate. È un grave problema e dimostra come sia difficile uscire da quel circolo vizioso. Quelle risorse se vengono utilizzate creerebbero maggiori opportunità”.

Queste le aree e le modalità di intervento che sono state presentate: crescita sostenibile e duratura, cultura d’impresa , commercio mondiale e grandi opere, e sanità efficiente, amministrazione all’altezza delle sfide attuali a fronte di altrettante difficoltà e ostacoli cioè poche e piccole imprese, inverno demografico, carenza infrastrutture e debolezza apparati burocratici e amministrativi.

“Stimolare rafforzamento imprese, favorire creazione di nuove, con l’obiettivo di aumentare la densità del tessuto produttivo sostenere la predisposizione di strumenti che garantiscano un’efficiente allocazione delle risorse, con possibili strategia di intervento come incentivare la tecnologia o gli strumenti finanziari. Le potenziali risorse da attivare e possibili indicatori di monitoraggio sono due pilastri fondamentali di questo piano di sviluppo. Su questi temi la priorità è molto alta, cosi come urgente è stimolare le industrie tramite un piano strategico regionale che preveda uno specifico fondo apposito per finanziare. Il tutto finalizzato a creare un sistema avanzato di intervento, ragionato ed efficiente”.

 

Infine, interviene l’assessore Varì, che ringrazia innanzitutto Bonomi per l’attenzione data alla Calabria e per questa analisi economica fondamentale per programmare il futuro di questo territorio: “È un momento molto importante. Ritengo che per individuare le prospettive di sviluppo in Calabria non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti. Un governo regionale che si inserisca nel novembre 2021 in un periodo di grande messa alla prova soprattutto per la sopravvivenza delle aziende e delle imprese.”

“Cosa abbiamo fatto quindi per sostenere il tessuto produttivo in un momento difficile? – si chiede Varì.

“A mio modo di vedere tanto: tra le misure poste in essere si possono ricordare ad esempio il Fondo Calabria competitiva, con circa 90 mln di euro in due anni per dare alle imprese liquidità e consentire loro di rimanere sul mercato. Sezione del fondo speciale di garanzia, come seconda misura, che è stata in essere e lo sarà perché l’accesso al credito è uno dei problemi principali per gli imprenditori. Abbiamo speso circa 96mln di euro per porre in essere strumenti atti a sostenere anche il pagamento dei salari in periodo covid. Provvedimenti emergenziali, certo, ai quali abbiamo dovuto aggiungere le sfide della programmazione di lungo periodo.

“Il nostro governo si insedia all’alba di questo nuovo ciclo di programmazione e perciò abbiamo individuato le arre strategiche nell’ambito delle quali intervenire per garantire crescita e sviluppo al territorio: es. edilizia, economia circolare, il settore agroalimentare, e anche artigianato.”

In conclusione Varì ha affermato e riconosciuto: “È vero che le nostre imprese hanno dimensioni ridotte ma producono prodotti di eccellenza e questa qualità è testimonianza dalla crescita dell’export. Ad esempio, l’accordo con Amazon che dà la possibilità di mettere in vetrina i prodotti di eccellenza ma anche di formare nuovi imprenditori. La regione Calabria ha pubblicato anche un avviso “mercati esteri digitali per incentivare imprese che volessero promuovere i loro prodotti all’esterno e per finanziare servizi anche dei temporary manager per elevare le competenze”.

 

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