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“Agenda Calabria”, il rigassificatore di Gioia Tauro al centro del dibattito: “Area potenziale fiore all’occhiello del Mediterraneo”

di Gaia Serena Ferrara – Nel contesto di un nuovo piano d’azione economica regionale che rilanci e infonda nuova linfa a tutti i settori produttivi strategici della Calabria, non poteva venir meno l’attenzione su un tema importante com’è quello dell’indipendenza energetica. In tal senso quindi sta assumendo sempre maggiore centralità il dibattito intorno al progetto del rigassificatore di Gioia Tauro, un punto sul quale l’attenzione si è vagamente sopita negli ultimi tempi.

Aldo Ferrara ha imputato questo fenomeno a due ordini di ragioni: la prima il crollo del prezzo dell’energia, e la seconda la diversificazione che il nostro paese ha iniziato a compiere a livello di fonti energetiche: “Nell’ottica di staccarsi dalla dipendenza da Mosca, l’Italia ha iniziato a guardare ai paesi nord africani in quanto a fonti di approvvigionamento energetico”.

“Questo peró – ha specificato Ferrara – non deve spingerci a commettere gli stessi errori del passato, in quanto è fondamentale che in un’ottica di indipendenza energetica sia l’Italia che le sue regioni guardino efficacemente alle nostre infrastrutture strategiche”.

Il rigassificatore di Gioia Tauro rappresenta proprio questo, uno dei punti di forza della regione in quanto fattore di sviluppo. “L’area di Gioia Tauro è poi tutta da valorizzare, soprattutto in quanto fiore all’occhiello a livello del Mediterraneo” aggiunge Ferrara.

Lo stesso Bonomi ha riconosciuto non solo l’importanza della struttura a livello regionale, ma per di più la sua valenza strategica in ambito nazionale.

“Serve una certa lungimiranza, anche in considerazione del fatto che il progetto del rigassificatore comprenderebbe anche l’implementazione di una piattaforma/piastra del freddo che farebbe di quell’area uno dei principali distretti agroalimentari di congelamento e surgelazione d’Europa”.

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