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Pino Masciari su operazione “Olimpo”: “Nessun imprenditore calabrese è libero da vessazioni racket. Denunciare sia la normalità”

“L’allarme lanciato dal direttore dell’anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina, dopo l’ultima operazione compiuta ai danni delle cosche del vibonese, e’ sconfortante per diversi motivi. Dal quadro che emerge e’ chiaro che nessun imprenditore e’ libero dalle vessazioni del racket”. Lo dichiara il testimone di giustizia Pino Masciari, da anni sotto scorta per le due denunce contro la ‘ndrangheta, in merito alla recente operazione “Olimpo”.

Messina aveva lamentato la scarsa collaborazione delle vittime del racket. “La consistente attivita’ estorsiva” – continua citando gli atti – insieme alle facilitazione che le cosche trovano nell’attiva e consapevole collaborazione di pubblici funzionari, e’ un cancro che esisteva gia’ ai tempi delle mie denunce, con le quali ho permesso di portare alla luce proprio questo sistema, allora per lo piu’ sconosciuto.

Ma – prosegue- se a distanza di trent’anni non solo il meccanismo e i protagonisti sono rimasti immutati, ma nessuno denuncia, e’ chiaro che qualcosa non funziona. Non funziona – aggiunge – purche’ c’e’ la coscienza dormiente di chi piuttosto che ribellarsi subisce in silenzio, e’ connivente ad un sistema o addirittura lo nega. Non funziona perche’ – sostiene – la modalita’ di riappropriazione del territorio ad opera dello Stato, se basata sulla sola azione dei magistrati e forze dell’ordine, diventa una goccia in mezzo al mare.

Per guadagnare davvero terreno serve un moto di ribellione da parte di tutti: denunciare non puo’ essere l’evento straordinario, deve essere la normalita’! Allora si’ non sarebbe piu’ necessario che il singolo imprenditore che si oppone alla ‘ndrangheta debba essere “deportato” in localita’ protetta, perche’ – conclude – se tutti denunciassero la Calabria diventerebbe inospitale non per gli onesti, ma per i criminali!”.

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