“Un uomo sconvolto e preoccupato ma molto fiducioso. Ha pianto, per lui è stata una doccia fredda, ma confida negli avvocati e nella giustizia, è convinto di poter spiegare tutto”. Così l’avvocato Antonino Crea, difensore di Franco Terlizzi, commenta all’Adnkronos le fasi del fermo nei confronti dell’ex pugile ed ex ‘naufrago’ dell’Isola dei famosi coinvolto nell’inchiesta della Dda di Milano che ha portato al provvedimento nei confronti di 13 persone accusate di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto illegali di armi.
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Il 60enne uomo di spettacolo ed ex pr di un famoso locale milanese ora detenuto nel carcere di Monza “Nega categoricamente tutto, non nega il rapporto umano e personale con Davide Flachi, ma quando ha aperto l’attività commerciale a Cormano, ossia la carrozzeria ora sotto sequestro, ha coinvolto Davide solo per rapporti commerciali. Nessuna traccia di droga è stata trovata nei locali di Cormano passati al setaccio oggi dagli uomini della Guardia di finanza e quanto alle truffe ai danni delle assicurazioni di cui è accusato dice di non saperne nulla: erano clienti, pagavano e amici come prima”, sottolinea il legale che sarà affiancato dal collega di studio Marcello Pelillo. “Ci metteremo al disposizione e parleremo” annuncia l’avvocato Crea che difende anche un altro dei fermati Santo Crea (nessuna parentela), cugino di Flachi – figlio di Pepé, boss defunto della Comasina – per il quale la linea difensiva davanti ai magistrati si preannuncia diversa: “Ci avvarremo”.
(Adnkronos)