“Come annunciato pochi giorni addietro, ho reputato opportuno e improcrastinabile mettere mano in tema di tributi spettanti ai Consorzi di bonifica, alla luce delle situazioni ingiuste venutesi a registrare in luogo di servizi non corrisposti, fonte di disagi legittimi da parte dei cittadini. Nella mattinata odierna, pertanto, ho presentato presso la VI Commissione Regionale, preposta in materia di Agricoltura e Consorzi di bonifica, una mia proposta di legge, recante “Modifiche alla legge regionale 23 luglio 2003, n. 11 (Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di Bonifica)”. Una iniziativa istituzionale volta a modificare il comma 1 dell’art. 23 della legge regionale oggetto di modifica ed a interpretare in maniera più chiara le parole “immobili extragricoli” di cui agli articoli 23 e 28 della medesima norma”.
È quanto dichiara, in una nota, Pasqualina Straface, consigliere regionale di Forza Italia.
“La proposta si compone di 4 articoli. L’art. 1 modifica il comma 1 dell’art. 23 (dedicato ai contributi consortili di bonifica) della legge regionale n. 11 del 2003, aggiungendovi le parole volte a specificare che deve trattarsi di un beneficio “diretto e specifico”, di un vantaggio “diretto e specifico” e che il “pagamento di un contributo consortile” è “commisurato al beneficio ricevuto”. L’art. 2 interpreta in maniera più chiara il comma 1 dell’art. 28 della legge regionale n. 11/2003, evidenziando che le parole “immobili extragricoli” non si riferiscono agli immobili extragricoli ricadenti nelle aree urbane già soggette al pagamento dei tributi comunali. L’art. 3 prevede l’invarianza finanziaria di tale proposta di legge regionale, in considerazione alla sua natura squisitamente ordinamentale. L’art. 4, in ultimo, dispone l’entrata in vigore anticipata della legge, fissandola nel giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul BUR Calabria, invece che nell’ordinario termine dei 15 giorni dalla medesima pubblicazione. Così facendo, in modo celere ed esaustivo, s’intende porre rimedio – conclude Straface – a quanto d’inaccettabile finora verificatosi, alimentando la concezione del tributo come fonte di vessazione nei confronti dei cittadini alla luce, appunto, di alcun beneficio erogato. Una modifica che si fa interprete e portavoce, in modo tangibile, delle istanze manifestate da larghi strati della popolazione calabrese”.