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Le Consulte studentesche della Calabria alla commemorazione del trentennale dalle stragi del 1992

Si sono concluse con il minuto di silenzio alle 17,58 presso lalbero di Falcone, le manifestazioni celebrative del trentesimo anniversario del terribile 23 Maggio 1992 a cui hanno preso parte attiva le consulte studentesche della Calabria coordinate, per lUSR, da Franca Falduto.

Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del Ministro allIstruzione, Patrizio Bianchi, della Prof.ssa Maria Falcone e numerose altre Autorità istituzionali, centinaia di studenti hanno animato il Foro Italico trasformandolo in un enorme palcoscenico. Eli che sono risuonate parole importanti, espressione di pensieri profondi e condivisi dai tanti ragazzi che, come sempre eaccaduto, serberanno nel cuore questa giornata come lesperienza più significativa della loro vita. Cordiale ed interessato ai ragazzi, come in tutte le occasioni dincontro con loro, il Ministro Bianchi che più volte si è staccato dal parterre istituzionale per raggiungerli sullimmenso prato del Foro Italico per scambiare saluti, opinioni ed immancabili quanto preziosi selfie. Applausi dentusiasmo sincero hanno accompagnato il commosso discorso del Presidente Mattarella che ha sintetizzato mirabilmente il senso di tutto quanto realizzato a Palermo durante tutti i 23 Maggio degli ultimi 30 anni. Pertanto le parole del Presidente Mattarella sono state ascoltate in religioso silenzio e qui ne riportiamo alcune :

Il silenzio assordante dopo linaudito boato che ha rappresentato in maniera efficace il disorientamento che provò il Paese di fronte a quellagguato senza precedenti, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.Il dolore e lo sgomento di quei giorni divennero la drammatica occasione per reagire al violento attacco sferrato dalla mafia; a quella ferocia la nostra democrazia si oppose con la forza degli strumenti dello Stato di diritto.

Con la stessa consapevolezza stiamo affrontando una stagione difficile, dolorosa, segnata prima dalla pandemia e poi dalla guerra nel cuore dEuropa, che sta riproponendo quegli stessi orrori di cui lItalia conserva ancora il ricordo e che mai avremmo immaginato che si ripresentassero nel nostro Continente.

Ancora una volta sono in gioco valori fondanti della nostra convivenza.

La violenza della prevaricazione pretende, nella nostra Europa, di sostituirsi alla forza del diritto.

Con tragiche sofferenze per le popolazioni coinvolte e per quelle che, da remoto, patiranno le conseguenze del conflitto. Con grave pregiudizio per il sistema delle relazioni internazionali e per le prospettive di sviluppo delle condizioni dellumanità.

Il ripristino degli ordinamenti internazionali, anche in questo caso, è fare giustizia. Porre cioè la vita e la dignità delle persone al centro dellazione della comunità internazionale.

Raccogliere il testimone della visione di Giovanni Falcone significa affrontare con la stessa lucidità le prove delloggi, perché a prevalere sia ovunque, in ogni dimensione – la causa della giustizia; al servizio della libertà e della democrazia.

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